Viareggio, 10 gennaio 2012 - In cento hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo contro l'inceneritore di rifiuti di Falascaia, la cui propietaria è la cosietà Tev-Veolia, accusata di aver taroccato i dati relativi all'emissione di Co2 nell'ambiente.

 

I fatti risalgono ai primi mesi del 2008 quando a più riprese l'Arpat rilevò una presenza di Co2 nell'ambiente superiore al consentito per legge nei pressi dell'inceneritore. Uno Sforamento che, successivamente, portò al sequestro preventivo dell'impianto di incenerimento dei rifiuti. Stamani udienza preliminare davanti il giudice monocratico del Tribunale di Viareggio.

 

Oltre alla Regione Toscana, alla Provincia di Lucca, e ai sette Comuni della Versilia, anche un centinaio di residenti hanno fatto richiesta, a viario titolo, di risarcimento danni. La decisione se ammettere o meno le 100 persone tra le parti civili sarà presa il 23 febbraio, data fissata per la prossima udienza preliminare. A contestare la richiesta infatti sia i legali di Tev-Veolia, sia lo stesso Pm che ha messo in evidenza come ''nel capo di imputazione non si parli ne' di danni alla salute, ne' di danni all'ambiente, motivo per cui a mio avviso tali richieste non sono valide''.

 

A contrastare questa tesi i legali dei cittadini. ''Nulla vieta - hanno sottolineato - che nel dibattimento processuale possano emergere altri capi di imputazione, ad esempio per quanto riguarda la svalutazione degli immobili che si trovano vicino all'impianto''. Anche i legali dei due imputati hanno chiesto l'estromissione dei loro assistiti dal procedimento giudiziario ''Perche' fu la stessa Tev-Veolia che oggi siede tra i banchi degli imputati - hanno spiegato - a denunciare le anomalie nei dati delle emissioni''