Due anni dalla strage Gli eventi della giornata La città si ferma

Viareggio, 29 giugno 2011 - «SONO il macchinista del treno a Viareggio, abbiamo deragliato. Qui è scoppiato tutto. Portavamo gas liquefatto infiammabile... C'è la stazione sta completamente in fiamme: avverti chi puoi, avverti la protezione civile. Sono scoppiati tutti i carri». E dall'altro capo del telefono «Ascoltami, ma quanti carri sono, sei riuscito a capì?». La risposta inquietante. «Sono 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14 carri, tutti contenenti gas liquefatto infiammabile». Le prime parole dopo il disastro, la richiesta d'aiuto affannata del macchinista del treno 53535. L'unico che forse sapeva lucidamente quello che sarebbe accaduto di lì a pochi secondi. Stasera Viareggio torna a quella notte, a quella richiesta spasmodica d'aiuto, a quell'incubo da cui la città difficilmente si sveglierà.

LE CELEBRAZIONI in ricordo di «quel» giorno di due anni fa sono iniziate alle 9.30 nella chiesa della Misericordia in via Garibaldi dove sarà celebrata una messa di suffragio in memoria delle 32 vittime di quel treno. Alle 11.30 in piazza Paolo VI, al camposanto della Misericordia, dove riposano i nostri morti, si è svolta una Santa Messa, seguita dalla Benedizione Solenne del Sacrario delle vittime. Per l'occasione il cimitero rimarrà aperto tutta la notte. Alle 17 i comitati delle vittime di via Ponchielli si sono ritrovati con gli altri comitati dei tanti disastri italiani al Palazzetto dello Sport per ratificare la dichiarazione di intenti. Alle 21, da piazza Manzoni, partirà il corteo che si snoderà verso la Passeggiata e giù in via Mazzini fino alla stazione dove sono previsti alcuni interventi. E ancora in cammino, con una sosta nel luogo dove è deceduto il motociclista Rosario Campo, fino a raggiungere alle 23.15 la Casina dei ricordi dove inizierà il raccoglimento fino all'ora fatale: le 23.50. Per tutto il giorno i treni in transito alla stazione fischieranno e le associazioni di categoria invitano i commercianti ad abbassare le saracinesche al passaggio del corteo e a cessare ogni tipo di intrattenimento.