Viareggio, 25 maggio 2011 - CHE COSA c’è di nuovo a Lovere dove si stanno svolgendo le prove tecniche dell’incidente probatorio della strage avvenuta alla stazione ferroviaria di Viareggio? Le indiscrezioni cominciano a filtrare. E non solo. Mentre gli avvocati delle parti civili confermano di voler aspettare «il confronto con i nostri consulenti per capire meglio la situazione: non possiamo andiare dietro alle voci», qualcosina che fa drizzare le antenne sta emergendo.

 

La Procura non conferma né smentisce ma che «l’asse del carro cisterna deragliato fosse difettoso da oltre sette mesi» è una delle grandi verità che stanno emergendo in maniera netta. Non solo: in qualche caso è stato addirittura ipotizzato che agli atti dell’inchiesta ci possano essere documenti «ritoccati» — con colpa? con dolo? Lo sapremo quando verrà chiusa la fase preliminare dell’inchiesta — nei quali emergerebbe che certi controlli non solo sull’asse ma anche su tutto il carro cisterna non sono stati eseguiti così come avrebbe voluto la procedura di legge. Una procedura che galleggia fra quella «europea» e quella «italiana», con una via di mezzo che non convince: sta di fatto che quasi certamente i controlli non sono stati effettuati così come dovevano esser fatti. Il convoglio di quattordici carri carichi di Gpl — oltre milleduecento tonnellate — partito da Trecate e destinato alla raffineria di Gricignano in provincia di Salerno quindi non era totalmente sicuro. Gli avvocati delle parti civili rimangono in attesa, non intendono per il momento affilare le armi («ogni cosa al momento opportuno» spiegano), nella convinzione che i loro consulenti tecnici siano in grado di centrare con precisione millimetrica le eventuali distonie che possano emergere nelle officine Lucchini di Lovere.

 

MA QUANTO è aumentata la sicurezza ferroviaria dopo il disastro? «Abbiamo fatto un lavoro di prevenzione — spiega Alberto Chiovelli, direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria — chiedendo a tutte le imprese ferroviarie di censire e controllare assili e sala dei treni che portano merci pericolose. Gli assili della stessa colata di quello che ha causato la strage sono stati controllati tutti e ne è emerso che vi erano 18 carri nelle stesse pessime condizioni. Il problema può esser dettato dal fatto che l’Europa non ci è venuta dietro. Noi abbiamo chiesto controlli a tutte le ditte rendendoli obbligatori. L’Europa invece ha messo questi controlli facoltativi». Questi treni comunque dovranno attenere alle regole italiane dei controlli una volta che entreranno nel Belpaese: per poter transitare in Italia, si devono appoggiare a una ditta nostrana sottoposta di conseguenza alle leggi vigenti sulla penisola.