Viareggio, 21 marzo 2011 - Molti prevedevano che avrebbe vinto Avanzini, e così è stato. Difficile contestare il verdetto relativo al primo posto in classifica, condiviso dal sondaggio popolare della “Nazione”, e persino dalla critica (le indicazioni dei giornalisti). Sono molti anche quelli che avevano preconizzato problemi di bilancio, per condizioni climatiche assolutamente avverse. E anche questa previsione, purtroppo, sembra destinata ad avverarsi.

 

Proviamo a fare due conti. Nelle casse del Carnevale, dopo la sfilata di ieri pomeriggio, che ha fruttato 140mila euro, ci sono poco più di 2 milioni di euro lordi: il primo corso ha incassato 100mila euro, il secondo 200mila, il terzo 725mila, il martedì grasso 85mila. Ieri sono arrivati 140mila euro, mentre l’incasso dei cumulativi ammonta a 762mila euro. Totale 2 milioni e 12mila euro lordi. Sembrerebbe centrato l’obiettivo di 1 milione e 810mila euro di incasso netto, ma si deve considerare l’aumento di spese (pari a circa 120mila euro) dovuto all’organizzazione del corso supplementare. In conclusione, si preannuncia un deficit di circa 100mila euro.

 

L’obiettivo di realizzare un incasso lordo, nella seconda domenica di Quaresima, pari a 250mila euro, non è stato dunque raggiunto, nonostante la bella giornata. E questo dovrebbe far riflettere sul fatto che il Carnevale è una festa “mobile”, dipende dal calendario (lunare), ed è dunque destinato a perdere interesse, qualora superi i limiti temporali che gli appartengono. Detto questo, è evidente che il corso di recupero doveva essere organizzato, sia per tentare di contenere le perdite che per dare spazio alle premiazioni finali. E poi uno sbilancio, alla voce incassi, di 100-110mila euro, alla fine non è eccessivo, se si considera che tre delle cinque date ufficiali del calendario sono state tormentate dal maltempo.

 

Note liete vengono invece dalla qualità media dei carri che hanno sfilato sul lungomare. Il terzetto di testa è assolutamente di qualità: “Rexpubblica” per i contenuti artistici e la fattura sopraffina. “Barack-adabra" di Breschi, e il grande alieno dei fratelli Bonetti per le caratteristiche costruttive di rilievo, la forza carnevalesca e l’impatto spettacolare. Quasi tutti i carri, poi, sono all’altezza della tradizione costruttiva viareggina, di un Carnevale che rivendica — giustamente — il primato proprio sul piano del gigantismo e dell’accuratezza costruttiva. Naturalmente si può discutere, e si discuterà sui singoli piazzamenti. Si dirà che qualche carro è stato sopravvalutato, altri penalizzati, e così via. Sarebbe strano se non fosse così. Non sarebbe Viareggio.