Viareggio, 24 settembre 2010 - Stamani Darsena blindata, come l’auto che porterà la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia all’auditorium di Azimut dove si tiene l’assise regionale degli industriali. Il percorso della vettura è top secret per paura di attentati, come pure l’hotel in cui la presidente ha pernottato ieri sera.

 

E mentre gli industriali discuteranno, nelle strade sfilerà il corteo della Fiom-Cgil che ha indetto lo sciopero dei metalmeccanici per 4 ore. Alla fine anche la Cgil provinciale ha aderito al corteo e al comizio davanti alla Lusben, ma non allo sciopero.

 

Il programma dell’assise prevede dalle 9.30 i saluti del padrone di casa Paolo Vitelli, del sindaco Lunardini, del presidente della Provincia Baccelli e del presidente dell’Assoindustria lucchese Andrea Gudi. Seguiranno la relazione del presidente di Confindustria toscana Antonello Mansi e due tavole rotonde, "Le politiche per crescere adesso" e "Infrastrutture per lo sviluppo". Parleranno gli assessori regionali Gianfranco Simoncini e Luca Ceccobao, i presidenti delle varie associazioni provinciali dell’industria, esponenti del consiglio regionale. E dopo l’intervento del governatore della Toscana Enrico Rossi, alle 12.40 sono previste le conclusioni della presidente Marcegaglia.

 

Per evitare problemi il raduno degli oerai in sciopero si terrà davanti ai cancelli del personale dell’Azimut, mentre gli industriali entreranno da un ingresso separato. Ieri la Fillea Cgil settore nautico ha diramato una nota in cui spiega che lo sciopero non contesta l’assemblea annuale di Confindustria in un cantiere navale: "Anzi, gli operai apprezzano l’attenzione per questo settore che vive da 2 anni una crisi senza precedenti. Scioperiamo contro la disdetta del contratto nazionale fatta da Federmeccanica, che avrà ripercussioni su tutti i settori industriali, e contro la scelta di Confindustria di svuotare il contratto nazionale attraverso la pratica delle deroghe, che dertmina la corsa a ridurre salario e diritti dei lavoratori, spostando la competizione sul costo del lavoro e mettendo in secondo piano qualità, innovazione e efficienza".

 

Altre ragioni dello sciopero di 4 ore sono gli accordi separati come quello imposto ai metalmeccanici: «Confindustria può scegliersi il sindacato più compiacente, imporre le proprie volontà col ricatto occupazionale e la complicità di Cisl, Uil e governo, ma suq uesta strada troverà solo conflittualità al posto di strategie anti crisi condivise. Condividendo questa valutazione abbiamo sottoscritto con Azimut un accordo aziendale che affronta il salario, le strategie e gli strumenti di uscita dalla crisi, riconoscendo quel contratto collettivo di lavoro del 2008 che Federmeccanica ha disdetto".

 

La Fillea chiede a Confindustria e istituzioni di attuare il patto della nautica, con la relaizzazione di infrastrutture pubbliche e la trasparenza delle concessioni demaniali, e l’impegno delle imprese a ottimizzare l’organizzazione del lavoro e ridefinire i trattamenti economici.