Pietrasanta, 14 luglio 2010 - E’ bastata una scintilla, il manifesto di Hitler bambino in braccio alla Madonna, per far scoppiare l’incendio. E trasformare la Piccola Atene in un grande bordello. Merito, o colpa, della mostra che verrà inaugurata sabato prossimo a Palazzo Panichi, proprio davanti al Duomo.

 

Il titolo è già un programma: Zeitgeist, spirito del tempo. Un viaggio nella società moderna dominata dal gossip, dal potere economico e dei mass media, dipinto a tinte forti e ispirato al gusto della provocazione come nel dna del suo autore: Giuseppe Veneziano, trentanovenne di Mazzarino che dal cuore della Sicilia è piombato sul movimento contemporaneo come una mina vagante, suscitando reazioni altrettanto violente e contrastanti.

 

La culla artistica della Versilia non sfugge a questa regola. Il primo ad indignarsi, per il manifesto che annunciava la mostra, è stato monsignor Stefano D’Atri, proposto del Duomo. Una mattina si è svegliato e si è trovato di fronte, sull’altro lato della strada, un’immagine "vergognosa e ingiuriosa, che offende tutti: dalla comunità di Sant’Anna, vittima dell’eccidio nazista del ’44, a quella ebraica e cristiana".

 

Parole dure alle quali il sindaco, Domenico Lombardi, aveva reagito passando la patata bollente al suo predecessore: "L’evento è stato programmato dalla giunta precedente, che ha stabilito anche la sede in cui ospitarlo, e caldeggiato personalmente dall’ex primo cittadino".

 

Ma ieri Massimo Mallegni, il predecessore, lo ha costretto ad uscire allo scoperto: "Noi abbiamo approvato data e sede, ma l’allestimento della mostra e la scelta delle opere spetta unicamente all’assessorato alla cultura". Di cui Lombardi, appunto, ha la delega. "Se poi uno certe responsabilità non ha il coraggio di prendersele, è un problema suo" la chiosa di Mallegni.

 

Obbligato, a questo punto, il mea culpa del sindaco in carica: "Chiedo scusa a tutti i cittadini, in particolare a quelli che si sono sentiti offesi, a quelli di fede cattolica e ai compagni della Resistenza". Non solo. Lombardi è stato costretto ad ammettere che di questa mostra sapeva poco o nulla, e che ha confermato il pacchetto di eventi ereditato da Mallegni a scatola chiusa: "Se avessi visto prima le opere, di sicuro non avrei scelto quella di Hitler in braccio alla Madonna. Detto questo, non voglio essere il sindaco della censura ma quello della cultura". Se poi sarà anche un sindaco più attento a quel che approva, in futuro farà sicuramente una figura migliore.

 

Nel frattempo qualcuno lo avrà avvertito che La Madonna del Terzo Reich non è l’unica opera di Veneziano che fa discutere. Fra quelle in mostra a Pietrasanta figurano anche Novecento, un’orgia di sesso e potere che vede protagonisti fra gli altri Berlusconi con Cicciolina e lo stesso Hitler con Jessica Rabbit; la choccante Occidente, Occidente raffigurazione di Oriana Fallaci decapitata; uno SpiderManSuperSex con Cicciolina sempre presente, e uno che tira di coca.

 

In tutto 34 lavori provenienti da collezioni private per ricostruire il lavoro di Veneziano attraverso le tappe più significative, da quelli che lo hanno lanciato agli inizi della carriera ai più recenti che immancabilmente sono stati accompagnati da polemiche feroci.

 

Sdegnata, ovviamente per motivi opposti a quelli di monsignor D’Atri, anche la reazione della Gestalt Gallery che ospita l’evento dal 17 luglio al 22 agosto: "Al di là delle polemiche locali, che finiscono per ridurre il significato vero dell’arte, abbiamo scelto la sede di Pietrasanta per aprire qui quel dibattito culturale che oggi si svolge prevalentemente nei grandi centri, in questo modo la città può proporsi non solo come museo all’aperto ma anche come nuovo polo culturale per la promozione delle avanguardie contemporanee nazionali. E di sicuro non c’è da provare vergogna, anzi, dobbiamo essere orgogliosi di allestire la prima mostra antologica di Veneziano, considerato nel mondo il maggior esponente della new pop italiana". Amen.