Viareggio, 1 luglio 2010 - Monta la polemica per i locali delle Marine che martedì sera, durante il corteo e le cerimonie di commemorazione dei morti di via Ponchielli, hanno fatto musica ad alto volume noncuranti delle richieste che da più parti erano arrivate perché la città intera mantenesse un’atmosfera consona alla gravità dell’anniversario.

 

L’assessore alla polizia municipale Athos Pastechi stigmatizza l’accaduto e invoca l’intervento delle associazioni di categoria.

 

"Ho saputo dalla polizia annonaria — afferma l’assessore — e ho anche sentito con le mie orecchie, locali sulle Marine di Levante e di Torre del Lago che martedì scorso hanno fatto musica, anche ad alto volume, proprio durante la commemorazione della strage e dei nostri morti, nonostante l’amministrazione comunale avesse chiesto di rispettare il lutto, così come avevano fatto la Confesercenti e l’Associazione dei concessionari di Levante. E’ vergognoso che in un momento in cui l’amministrazione comunale sta valutando la possibilità di prolungare l’orario del divertimento sulle Marine, venga a mancare il rispetto dovuto ai morti, ai sopravvissuti e all’intera città".

 

"Mi chiedo se vale la pena — prosegue Pastechi — lavorare per dare più opportunità a certi esercenti che non hanno la minima sensibilità e nemmeno il senso dell’opportunità di fronte a un sentimento di cordoglio popolare universalmente riconosciuto. Mi meraviglio che le associazioni e i comitati con cui abbiamo trattato la disciplina degli orari e della musica, e che parlano di codice di autoregolamentazione, non abbiano preso posizione per richiamare certi associati a uno stile di comportamento adeguato al caso".

 

Ieri Pastechi ha anche telefonato a un paio di gestori lasciando intendere che "se proseguirà la musica ad alto volume arriveranno a sorpresa i controlli fonometrici dell’Arpat". Purtroppo anche un anno fa, stavolta in Passeggiata, ci fu chi proseguì l’attività musicale proprio nei giorni del lutto cittadino che era stato decretato dal sindaco Lunardini.

 

Martedì qualche polemica ha riguardato pubblici esercizi aperti durante il corteo, benché con le saracinesche abbassate: ma, come aveva detto Alessandro Cerrai della Confesercenti, in una città che già vede la presenza dei turisti certi servizi non possono essere sospesi.