Gabriele Corradi, ex candidato sindaco a Siena, abbandona Lido di Camaiore: "Basta con il puzzo, vendo la casa"

Il motivo: "Hanno realizzato un’isola ecologica proprio di fronte ad alcune abitazioni"

Gabriele Corradi

Gabriele Corradi

Lido di Camaiore, 12 settembre 2014 - «HO MESSO in vendita la casa. Ce ne andiamo da Lido di Camaiore». A parlare Gabriele Corradi, padre del calciatore Bernardo Corradi, ex candidato a sindaco di Siena, La famiglia Corradi appare intenzionata ad andarsene. Il motivo? Le esalazioni dell’isola ecologica che si trova di fronte all’abitazione delle vacanze. Esodo dalla riviera lidese: non sono bei tempi per i luoghi di Sergio Bernardini e della Bussola, di Mina e del tendone di viale Kennedy che rendevano i nostri lidi le mete predilette di vip e gente di cultura. Oggi la crisi incombe: il turismo è mutato e sempre più pendolare, la passeggiata si riempie di ‘copie’ taroccate, e molti hotel lamentano assenze. Ma esistono personaggi che hanno scelto Lido e vi hanno preso casa da anni per trascorrere momenti di relax e quiete. E’ il caso della famiglia Corradi, quella di origine di Bernardo e del fratello Jacopo, proprietario dell’abitazione di via Alighieri. «Impossibile viverci – tuona papà Gabriele Corradi – proprio davanti alle abitazioni, in corrispondenza dei numeri civici 75 e seguenti, il Comune ha sistemato un’isola ecologica che è divenuta una discarica a cielo aperto. Per tutto il mese di luglio ed agosto gli ‘effluvi’ di pesce e di altro hanno invaso i nostri giardini e le nostre stanze. Impossibile sopportare». E parla come rappresentante anche delle altre famiglie che qui passano le vacanze.

«EPPURE a meno di cento metri – prosegue Corradi – esiste un’area di terreno libero davanti a cui l’isola può benissimo essere spostata senza arrecare danno alcuno. Voglio anche precisare che parte della responsabilità del disagio è degli abitanti che scaricano ogni cosa: lavandini, cessi, coperte e così via. In altri luoghi avrebbero già dato fuoco a tutto: ma qui giustamente non si fa e si tollera questo stato di cose. Così abbiamo deciso di andarcene: dato che nessuno interviene». Un problema bello grosso quello della raccolta e dei rifiuti. Le famiglie, specie per queste seconde case, pagano fior di bollette, ma il servizio non funziona. O meglio, crea veri e propri mucchi di rifiuti all’aperto, con il caldo e in zone abitate: un disastro. «Mi chiedo il perchè – chiude Corradi – si debba arrivare a queste situazioni di degrado. Per far scappare i turisti?» Dopo le ire di Briatore, dopo le Dune che chiudono, urge un intervento risolutivo che riveda l’organizzazione del servizio Sea che va ad aggravare lo stato di cose. Va bene l’obiettivo ‘rifiuti zero’, ma qualcosa si deve fare. Al più presto.