Mallegni, bufera sospensione: "Non è colpa dei magistrati, ma della politica"

Alla Versiliana attacco alle storture dell'applicazione delle leggi in Italia

Massimo Mallegni alla Versiliana (foto Umicini)

Massimo Mallegni alla Versiliana (foto Umicini)

Pietrasanta, 7 luglio 2015 - «I cittadini italiani sappiano che i due orari più pericolosi sono le 6.30 e le 14, cioè quando vennero a casa per arrestarmi e quando la prefettura mi ha notificato la sospensione». Il sindaco Massimo Mallegni ironizza così sul caso dell’estate prima di salire, ieri pomeriggio, sul palco del «Caffè» della Versiliana per parlare dell’uragano dello scorso 5 marzo. Insieme al sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti è stato chiamato infatti ad aprire il calendario degli incontri nello spazio intitolato al compianto Romano Battaglia. Hanno parlato soprattutto della rinascita della Versiliana dopo che il fortunale ha spazzato via un terzo del suo patrimonio «verde».

«Quella maledetta notte – ha ricordato – sono state abbattute 1.500 nel parco della Versiliana e 800 nelle abitazioni. Sto pensando ad una bella cena in cui far pagare 1.000 euro a testa e a cui invitare dalle 100 alle 1.000 persone, apparecchiando nell’area compresa tra il viale Apua e Fiumetto. In quel modo sarà possibile raccogliere tanti soldi da investire per la Versiliana e per le famiglie che hanno subìto danni e non sono nelle condizioni di far fronte alle spese». Il discorso, per il solo Mallegni, è scivolato sulla sospensione disposta venerdì scorso dal prefetto Giovanna Cagliostro in applicazione della legge Severino. «La responsabilità della Severino, dell’applicazione del carcere preventivo e della stortura applicativa di tante altre leggi – ha detto – non è colpa né degli organi dello Stato né della magistratura o di un magistrato in particolare, bensì della politica. Una politica che ha allontanato la gente e non viceversa. Il cittadino vota Massimo Mallegni ma lui non può governare la sua città. E poi ci interroghiamo sul perché la gente non va più a votare: il voto non conta più nulla perché la politica lo ha invalidato».

Poi la battuta sulle lancette dell’orologio da «temere»: «Ho fiducia nella magistratura e continuerò ad averla. I cittadini devono prendere consapevolezza che il popolo non conta nulla e che quello che mi è successo potrebbe succedere anche a loro. Se superi le 8.30 puoi essere quasi sicuro di non essere arrestato perché solitamente gli arresti li fanno quando sei ancora a letto. Erano le 6.30, a me è successo così il 31 gennaio 2006. Poi hai un po’ di ore di tranquillità fino alle 14, perché è intorno a quell’ora che arrivano le notifiche di sospensione dalla prefettura. Viviamo in una democrazia apparente. Non è più solo una questione che riguarda Mallegni sindaco di Pietrasanta, ma tutti i liberi cittadini di questo Paese». Mallegni ha quindi ribadito l’intenzione di promuovere un’iniziativa «per parlare della democrazia sospesa: la legge Severino è frutto di una schizofrenia politica che è costume dell’Italia repubblicana». Passando infine alla vita quotidiana, Mallegni ha deciso che utilizzerà il comitato elettorale di «Pietrasanta prima di tutto», in via Oberdan, per continuare a ricevere i cittadini: «Confermo il mio giorno di ricevimento, cioè il giovedì dalle 9 alle 14: chi si mette in fila sarà ricevuto. Inoltre il comitato resterà aperto ogni giorno un paio d’ore (ancora da fissare, ndr) per qualsiasi richiesta da parte dei cittadini».

Daniele Masseglia