Carnevale: prima sfilata tra pioggia e polemiche

La Fondazione ha imposto la sua posizione ai carristi

I viareggini hanno sperato fino in fondo di poter fare il corso. E sono stati accontentati

I viareggini hanno sperato fino in fondo di poter fare il corso. E sono stati accontentati

Viareggio, 8 febbraio 2016 -  ALLA fine ha avuto ragione lui. Il commissario della Fondazione Stefano Pozzoli al culmine di una convulsa mattinata in Cittadella (litigi e pugni sul tavolo come ai bei tempi) ha imposto la sua posizione ai carristi. Tutti fuori, si esce. Una scelta coraggiosa, ma non senza una base logica. In mano infatti aveva le previsioni della giornata che poi si sono rivelate giuste: la pioggia avrebbe dato un po’ di tregua giusto dalle 3 alle 6 di pomeriggio. E chi non esce? Multe in partenza, contratto alla mano.

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Il fronte dei carristi era prevalentemente per il no. Ma non per partito preso. Per una questione di sicurezza delle persone e di tutela dei carri che, restando a lungo sotto l’acqua avrebbero rischiato di rovinarsi. Alla fine l’ordine di uscire viene impartito attorno alle 12,30 con una sorta di gentleman agreement con i carristi: i giurati voteranno regolarmente, ma sarà valutato di aprire le buste solo se i carri abbiano effettivamente sfilato al 100%. Nei prossimi giorni verrà presa una decisione. Fuori i carri di Prima e di Seconda dunque, mentre restano bloccati in cittadella le mascherate di gruppo e quelle isolate. E questo per non creare problemi ai portantini.

Quindi, attorno all’una trattoristi in azione, hangar aperti e via in tutta fretta col montaggio dei carri e con la partenza sui viali a mare, con inevitabile leggero ritardo (circa 20 minuti) sull’orario di inizio. Piano piano la sfilata ha avuto inizio pur tra mille difficoltà tecniche e fra i rigurgiti di polemica di alcuni carristi. Qualcuno, strada facendo, ha ammesso che la Fondazione, in fondo, ha fatto la scelta giusta anche per tutelare le tante persone venute da tutta Italia; altri invece sono rimasti su posizioni dure. Come i fratelli Bonetti. Il loro carro ha fatto un giro senza musica e senza movimenti. Tutta colpa del generatore. Ma come fanno sapere dalla Fondazione quello è un problema indipendente rispetto alla pioggia.

«Io non sarei mai uscito – ha tuonato prima dell’inizio del corso Luigi Bonetti – Ma soprattutto non mi è piaciuto il metodo di confronto. Il commissario ci ha obbligati a tirar fuori i carri altrimenti non ci avrebbe pagato. Ma siamo noi carristi i responsabili della sicurezza delle persone che si trovano a bordo». Ha già annunciato il forfait alla Rai invece Carlo Lombardi: «Il carro è tutto inzuppato d’acqua – ha sbottato – e non credo possa uscire martedì grasso per la diretta. Non è obbligatorio, dunque valuterò».

Anche Emilio Cinquini tiene a stento a freno la rabbia che ha in corpo. «Il Commissario non può permettersi di dirci che non ci paga il lavoro. Forse non ha capito che fino ad oggi siamo noi carristi che finanziamo queste costruzioni». E anche lui lamenta danni prodotti dalla pioggia presa fra l’una e le tre di pomeriggio.

Ma c’è anche chi ritiene che un carro non deve aver paura dell’acqua. Come Simone Politi: «Se la cartapesta è fatta bene, problemi non ce ne devono essere».