I cantieri Cuv, eccellenza cittadina: "Hanno onorato la nostra Darsena"

Gino Bazzichi, figlio del fondatore, ricorda l’epopea delle barche veloci

La folla sul molo negli anni Ottanta segue la Viareggio-Bastia

La folla sul molo negli anni Ottanta segue la Viareggio-Bastia

Viareggio, 23 luglio 2016 - IN QUESTI giorni si rivive l’epopea mai troppo rimpianta della Viareggio-Bastia-Viareggio. Ed è un modo per ricordare una nostra eccellenza che tutto il mondo ci ha invidiato: la Cantieri Uniti Viareggio - Cuv. E nel ricordo della rassegna verranno esposti alcuni scafi che hanno fatto la storia, veri e propri gioielli usciti dall’estro e dalla tecnologia dell’azienda, che il fondatore Carlo “Carlino“Bazzichi con i soci Oreste e Umberto Bergamini portarono alla ribalta internazionale. La Cuv fu fondata nel 1968 e gli scafi sono sempre stati nel Dna di questa famiglia, come conferma il figlio di Carlino Bazzichi, Gino, che dal padre ha preso la passione per l’offshore, anche se lui ora produce eliche. Alla Cuv prima si lavoravano le leghe leggere, poi le sovrastrutture delle imbarcazioni. «A fine anni Settanta – spiega Gino Bazzichi – ci fu la crescita con la creazione dei primi scafi in alluminio da corsa per Alitalia. La gare in Europa con i monocarena e nel 1978, solo un anno dopo la partenza del progetto, la vittoria del campionato mondiale in Argentina con Francesco Cosentino pilota di punta, con Renato Della Valle, Bruno Abbate, Angelo Spelta per arrivare ad Adriano Panatta. Una catena interminabile di successi con i monocarena e nel 1991 con un catamarano di Angelo Spelta.

Annabella (davanti alla Cuv) e Cinzano scafi storici

Infatti negli anni ‘90 l’azienda percorse con successo la strada della costruzione dei catamarani a due motori facendo breccia alla grande sul mercato statunitense e del Giappone dove nel 1993 trionfò il nuovo scafo a quattro motori, un’altra eccellenza della Cuv. Un palmares da far rabbrividire quello del cantiere viareggino: quattro titoli mondiali, due volte campione degli Usa, 11 volte campioni d’Europa, 11 volte campioni tricolori e nel 1990 anche il successo nella prestigiosa Venezia-Montecarlo. Poi la conclusione della parabola a fine degli anni Novanta quando i tre soci decisero di chiudere la società. «Ma questi – conclude Gino Bazzichi – erano veri uomini di ingegno, di industria e di mare. Hanno creato un simbolo di cui Viareggio deve andare sempre fiera». In quegli anni i viareggini e i versiliesi aspettavano con trepidazione la metà di luglio perchè sapevano che il Club Nautico stava per dare il via alla Viareggio - Bastia - Viareggio, la più importante offshore race del Mediterraneo. Un attesa che sfociava sempre in un grande show sportivo e mondano. Che non c’è più.

Annabella (davanti alla Cuv) e Cinzano scafi storici