Camaiore, ora Del Dotto prende... le forbici

Il sindaco annuncia un milione e 600mila euro di tagli al bilancio 2015

Il sindaco Alessandro Del Dotto ha presentato le linee guida del bilancio 2015

Il sindaco Alessandro Del Dotto ha presentato le linee guida del bilancio 2015

Camaiore, 1 marzo 2015 - Tempi burocratici, pochi soldi e la volontà di non gravare sui cittadini: il sindaco Alessandro Del Dotto si confronta con il suo programma elettorale al traguardo di metà legislatura del centro sinistra: "Riconosco un ritardo sui tempi, ma mancavano le previsioni urbanistiche. Poi lo Stato, che non dà, ma chiede". In primis il tema dell’intervento punta sul bilancio: un taglio sull’assestato del 2014 di 1 milione e mezzo di euro che colpisce cultura, sport e turismo: attualmente saranno disponibili per la triade solo 600.000 euro. Su sociale, scuola e manutenzioni l’investimento è di 5 milioni di euro. "Nel 2014 gli oneri di urbanizzazione sono stati di 1 milione e 700.000 euro – afferma il sindaco – dal 2008 si è avuta una diminuzione del 68 per cento e dal 2011 del 58. Dobbiamo imputare gli oneri alla spesa corrente per necessità, non per scelta come la precedente amministrazione".

I 2/3 sono imputati appunto a ciò, ma accadeva anche prima, quando gli oneri abbondavano. Senza contare i 9 milioni di euro a Sea per la gestione dei rifiuti: con la società il sindaco è pronto a rompere il contratto: "E’ come se andassi a fare la spesa e il negoziante mi imponesse ciò che mi serve: un’assurdità".

Per pontile e parcheggi sta trattando per riprenderli: "Sono felice che sia stata chiesta nel processo in corso l’assoluzione di Giuseppe Bicicchi - assicura - così che possa recuperare la propria immagine imprenditoriale. Per il dirigente Claudio Castellacci, vedremo. Se mai, saremo felici di avere un uomo nuovo senza pendenze penali sulla testa. Altrimenti proseguiremo con il procedimento disciplinare".

Del Dotto paragona il proprio lavoro e quello dei suoi a un lento ed inesorabile impegno, giorno dopo giorno, come una goccia che corrode per rompere il vecchio sistema politico di clientelismi. "Non dico che i tempi non siano lunghi - continua - ma siamo e saremo implacabili".

Dall’esterno non è semplice percepirlo: molte delle opere programmate avevano bisogno di previsioni urbanistiche che vanno attuate e che la precedente amministrazione non ha allestito. Ad esempio la rotonda tra Italica e Provinciale che sarà pronta in mille giorni, ma sono ben quattordici gli enti coinvolti. Così il cinema Moderno, stando al sindaco, fermo per otto anni in un contenzioso solo per giochi di potere. "Spesso siamo bloccati da ostilità diffuse negli uffici - chiude Del Dotto - e da sindacati che marciano sulle posizioni di rendita: ci sono peraltro anche molti uffici che funzionano bene". Un bel sunto e qualche accusa con un esame lucido di difficoltà logistiche: per il prossimo Natale il sindaco invita comunque tutti i cittadini a vedere un bel film al Moderno, come ai vecchi tempi.

Isabella Piaceri