Le mamme hanno paura: «Vogliamo assicurazioni»

Ma la responsabile del servizio chiarisce: spetta al Comune richiedere altre analisi

TIMORI L’ordinanza di non potabilità  per la presenza nell’acqua del batterio escherichia coli preoccupa molti cittadini

TIMORI L’ordinanza di non potabilità per la presenza nell’acqua del batterio escherichia coli preoccupa molti cittadini

Viareggio, 13 ottobre 2015 - I GENITORI degli alunni chiedono all’amministrazione maggiori controlli di Gaia sull’acqua. Dopo il divieto di potabilità emesso dal sindaco Alessandro Del Dotto anche per un’altra zona di Camaiore, ieri mattina alcune mamme, che hanno i figlioletti all’asilo e nella scuola nel capoluogo, hanno chiesto maggiori delucidazioni sulle analisi svolte dall’Asl. Il divieto di potabilità e quindi la necessità di bollire l’acqua dell’acquedotto comunale per adesso, e si auspica che così resti, è circoscritto ad alcune aree: Marignana, Nocchi, Pieve, Peralta, Agliano ed altre zone limitrofe oltre a Misciano alta nella zona della Polletta. Rispetto al territorio comunale quindi l’area è delimitata, ma i cittadini hanno timore: si tratta infatti del batterio dell’escherichia coli rilevato dagli indici eseguiti dall’Asl. Tale batterio deriva dalla contaminazione da feci infette: una donna ha accusato ad esempio febbre a 39 e forti dolori di pancia e così anche alcuni ragazzi.

DAL COMUNE si assicura che i parametri registrati sono solo leggermente ‘alterati’ e che la situazione dovrebbe tornare normale nel giro di pochi giorni. Il fatto è che l’Asl esegue le analisi periodicamente e che comunica all’amministrazione i risultati solo nel caso in cui vi siano delle anomalie. Questo quanto è stato spiegato dall’ufficio comunale alle mamme che hanno chiesto informazioni in merito. Adesso però le stesse non sono serene e temono che la situazione degeneri: ci si deve lavare i denti con acqua bollita? Cosa bevono i figli a scuola? Spesso le preoccupazioni possono apparire esagerate agli occhi di chi, di prassi, esegue i controlli e assicura che in questo caso lo ‘sforamento’ è lieve: ma le famiglie certo hanno paura e cercano certezze. Così alcune mamme hanno telefonato all’Asl cercando della dottoressa D’Aragona, responsabile del dipartimento di prevenzione ad hoc e facendo appello ad analisi più frequenti e rese palesi ai cittadini. E’ stato risposto che deve essere il sindaco a richiedere tali esami aggiuntivi o diversi da quelli di routine: a questo punto l’appello è al sindaco e all’assessore all’ambiente che intervengano per rendere i controlli da parte di Asl e Gaia più severi nell’ottica di una maggiore tutela della salute pubblica.

Isabella Piaceri