Balneazione: "Il divieto è solo per 200 metri, il resto dei campionamenti è ok"

Il Comune: "Episodio temporaneo ma vigiliamo"

 Il divieto di balneazione riguarda solo duecento metri di costa versiliese (foto Umicini)

Il divieto di balneazione riguarda solo duecento metri di costa versiliese (foto Umicini)

Marina di Pietrasanta, 22 maggio 2015 - Più che un obbligo, un dovere. Non è stata infatti Arpat ad imporre il divieto di balneazione a sud della foce di Fiumetto; l’ordinanza ha origine da uno scrupolo, più che legittimo, del sindaco di Pietrasanta Domenico Lombardi, responsabile della salute pubblica. A rilevare il superamento dei limiti batterici non è stato infatti il punto di controllo ‘ufficiale’ intercettato da Arpat; bensì una postazione suppletiva richiesta dal Comune in previsione di un eventuale porzionamento dell’area di balneazione in più frazioni. Come è già accaduto alla Fossa dell’Abate, dove nel corso degli anni la zona di balneazione è stata ridotta, proprio per limitare l’estensione dei divieti alla zona in prossimità della foce. "Per un anno – spiega l’ufficio stampa di Arpat – questi punti di controllo rimarranno attivi, poi a seconda degli esiti dei controlli l’amministrazione potrà richiedere di rivedere eventualmente la zona di balneazione e chiederne il frazionamento".

E intanto il Comune si affretta a limitare l’eco negativa dell’ordinanza, e sminuirne la portata (anche se il divieto parla da solo). "Le analisi effettuate da Arpat sul mare di Marina – spiega il sindaco Lombardi – rilevano una situazione complessivamente ottima delle acque. Su 10 punti di prelievo, 9 riportano livelli di inquinanti ben al di sotto dei limiti consentiti, con escherichia coli ed enterococco in quantità così basse che addirittura non sono stati rilevati degli strumenti". E ‘difende’ il suo mare: "Le acque del Comune – aggiunge – sono controllate costantemente, non solo da Arpat, a tutela della salute di residenti e turisti, e i risultati resi noti a tutti. Ma duecento metri di litorale dove la balneazione viene vietata per alcuni giorni, a causa di un episodio temporaneo di inquinamento con un superamento minimo dei limiti previsti per legge, non può certo mettere in discussione la qualità delle acque".

E, senza nulla togliere allo sforzo della Regione che ha finanziato il progetto di depurazione delle foci della Versilia, ribadisce l’impegno della sua amministrazione "per cercare di impedire che i fiumi della Versilia diventino il recapito finale di sversamenti inquinanti". Perché sono proprio gli scarichi abusivi i maggiori indiziati di questo primo, speriamo ultimo, divieto di balneazione.

mdc