Accendono falò in spiaggia per gioco, ma rischiano di incendiare un bagno. E bruciano il Tricolore

E' successo allo stabilimento Perla del Tirreno. Furibondo il titolare

Andrea Bonuccelli è intervenuto in piena notte per salvare il suo stabilimento (foto Umicini)

Andrea Bonuccelli è intervenuto in piena notte per salvare il suo stabilimento (foto Umicini)

Viareggio, 20 aprile 2015 - "Se questo è l’inizio c’è poco da stare allegri. Non posso pensare a quale estate andremo incontro...". Andrea Bonuccelli è il titolare del bagno Perla del Tirreno: la notte scorsa la struttura ha rischiato paurosamente di essere inghiottita dalla fiamme se non fosse intervenuto tempestivamente per bloccare il fuoco acceso da un gruppo di giovani. Molti erano minorenni stranieri, originari della Romania. Con loro due ragazzine italiane, che aveva deciso di trascorrere la serata sulla spiaggia, bevendo, ascoltando musica ma anche danneggiando le strutture degli stabilimenti balneari già aperti.

"Mi ha fatto molto piacere il tempestivo intervento del presidente dei Balneari Carlo Monti - racconta Bonuccelli -: anche lui è d’accordo nel prendere subito il toro per le corna. Dobbiamo parlarne alla prossima riunione del consiglio direttivo dell’associazione per studiare una possibile soluzione sulla sicurezza della spiaggia nelle ore notturne: lo scorso anno è stato uno stillicidio di furti e di danneggiamenti, senza dimenticare l’episodio dei due bagni distrutti dal fuoco quando la stagione doveva ancora cominciare. Poteva capitare anche a me ieri sera...".

Ma che cosa è accaduto? Il racconto di Andrea Bonuccelli è molto circostanziato. "Intorno alle 23,20 - dice - ho ricevuto una telefonata di Paolo Bellandi, titolare del locale vicino al bagno: mi informava che c’era un gruppetto di giovani che aveva acceso un falò sulla spiaggia. Ho chiamato il 112 e in men che si dica, dalla Migliarina dove abito, mi sono catapultato al bagno: appeno sono arrivato i ragazzi che erano sulla spiaggia hanno incominciato a scappare da tutte le parti. Io e un carabiniere siamo riusciti a fermarne uno che poi è stato accompagnato in caserma".

Bonuccelli non ha però mai perso di vista l’incendio del falò realizzato con oggetti e pezzi di legni presi sulla spiaggia anche al bagno Milano: "Ho preso l’estintore e l’ho spento ma non è stato facile perché soffiava il vento che spingeva il fuoco verso la rete di plastica prima del vagone delle cabine". Fiamme domate e conta dei danni. Non immensi ma pur sempre da dover mettere la mano in tasca per pagare.

Poi la scoperta: fra gli oggetti bruciati anche una bandiera italiana, un gesto oltraggioso di uno dei giovani rumeni che ha fatto trasecolare anche alcuni esponenti politici come il candidato sindaco Alessandro Santini oppure la segretaria provinciale della Lega Nord, Elisa Montemagni. "Una cosa inaudita. il rispetto alla bandiera è sacro - hanno detto -: fondamentale è stata la collaborazione dei cittadini e delle forze dell’ordine per evitare che il bagno andasse in fiamme".

Nell’incendio c’è stato anche un ferito. E’ lo stesso Bonuccelli: quindici giorni di prognosi. "Nell’inseguire i ragazzi - ha detto - ho avuto il riacutizzarsi di un vecchio problema al ginocchio e ai legamenti. Sono dovuto andare al pronto soccorso".