Alessandro e la stanza numero 208

Il racconto della moglie sui mesi trascorsi al San Camillo: «Abbiamo trovato persone splendide»

Un infermiere a lavoro (foto d'archivio)

Un infermiere a lavoro (foto d'archivio)

Viareggio, 1 ottobre 2015 - Aveva solo 43 anni Alessandro Vannucci, piccolo imprenditore edile viareggino, residente con la moglie Fiammetta e il figlio di 15 anni al quartiere dell’ex Campo d’Aviazione: è morto nella camera 208 dell’hospice del San Camillo dopo una malattia molto aggressiva. Una stanza che la moglie è stata «quella di Ale». «L’hospice – scrive – è diventato il nostro rifugio, il nostro nido, un posto sicuro, dove morire in maniera dignitosa. La camera 208 è e sarà per sempre la camera di Ale: potrei nominarvi ad uno ad uno tutto lo staff del San Camillo e trovare per ciascuno di loro un tratto che li caratterizzi nell’infinita umanità. Potrei parlarvi di Marisa, Bakta, Antonella, Sarina, Sara, Alla, Elena, Stefania, Dott Michela, Daniele, Daniela, Padre Davide, Giulia, Valentina, Andrea, Natasha, Sandra, Concetta, Stefania, ma voglio conservare per me il ricordo di tutti loro. Credo, anzi sono sicura, di esprimere con le parole quello che Ale diceva con i suoi occhi intensi. Credo, anzi sono sicura, di farmi portavoce delle sue emozioni: ringrazio con tutto il mio cuore tutti voi che siete riusciti a farmi capire, paradossalmente, che la vita è bella». Parole che... fanno rimanere senza parole. «Siamo entrati al San Camillo Hospice – racconta ancora i primi di giugno, credo di esservi entrata in concomitanza con la nuova gestione, quella del professor Caiazza. Siamo arrivati, Ale ed io, pieni di paura: hospice per noi era sinonimo di morte, disperazione, fine di ogni speranza. Ad accoglierci un professore di Parma (appunto Alberto Caiazza) e una dottoressa (Cristina Barbieri): iniziano a parlarci della loro visione di hospice, intesa non solo come ultima spiaggia, ma anche come tappa per il malato per un possibile rientro a casa. E così è stato… Grazie alle cure amorevoli di tutti, siamo riusciti ad esaudire il desiderio di Ale, tornare a casa, se pur per un breve periodo». Ieri il decesso, dopo quattro mesi di sofferenza. Il dolore di quanti conoscevano Alessandro è diventato dominante. I funerali saranno celebrati oggi nella chiesa di San Vincenzo a Vittoria Apuana, proprio di fronte al Sam Camillo e non lontano da quella stanza 208 dove Alessandro ha vissuto gli ultimi mesi...