Venerdì 19 Aprile 2024

"La legge è uguale per tutti: vale anche per i nostri alberghi o no?"

'La Nazione' ha scoperto che altri Comuni dissestati non applicano la tassa di soggiorno

FEDERALBERGHI Elisabetta BellottiTURISMO La maxi tassa di soggiorno che grava sui clienti degli hotel viareggini non è un bell’incentivo per l’industria delle vacanzefoto umicini VIAREGGIO BELLOTTI PRESIDENTE ALBERGATORIfoto umicini

FEDERALBERGHI Elisabetta BellottiTURISMO La maxi tassa di soggiorno che grava sui clienti degli hotel viareggini non è un bell’incentivo per l’industria delle vacanzefoto umicini VIAREGGIO BELLOTTI PRESIDENTE ALBERGATORIfoto umicini

Viareggio, 27 gennaio 2015 - BRIATICO 2, Viareggio 5. Ma gli albergatori viareggini avrebbero volentieri perso la partita contro il comune calabrese che, parimenti in dissesto, pur in date diverse s’è visto introdurre la tassa di soggiorno dal commissario, ma con tariffa meno della metà di quella decretata in città. E così, letto l’arcano della norma diversamente applicata in Toscana e in Calabria, ora c’è di nuovo il coro che protesta: «Perché due pesi e due misure?».

ESMERALDA Giampaoli di Confesercenti apre le danze: «Durante il recente incontro con Confesercenti il commissario prefettizio Romeo aveva imputato alla precedente giunta la colpa di non aver eliminato l’imposta di soggiorno prima della dichiarazione di dissesto, dichiarando pertanto di essere stato costretto a portarla ai massimi livelli previsti dalla legge. In realtà l’inchiesta pubblicata da ‘La Nazione’ dimostra che in Italia spesso si applicano due pesi e due misure. La manovra del commissario Romeo finalizzata ad aumentare l’imposta di soggiorno a Viareggio portandola ai massimi livelli è depressiva e la sua attuale impostazione determina la chiusura delle imprese del turismo, alimentando la spirale del dissesto delle casse comunali. Era davvero obbligatorio aumentare l’imposta di soggiorno ai livelli decisi dal commissario Romeo? E se non era necessario quale organo amministrativo risponderà nei confronti dei danni arrecati al comparto turistico, e di conseguenza a tutta la città? Questa decisione ora che è stata adottata, può essere rivista al ribasso? Noi crediamo di sì e sollecitiamo il commissario Romeo e i sub-commissari affinché facciano le opportune verifiche per apportare una correzione al provvedimento, riportando l’imposta di soggiorno, che ricordiamo essere un’imposta di scopo, a livelli sostenibili».

NATURALMENTE noi non abbiamo scritto che è stato fatto un errore di applicazione a Viareggio: abbiamo solo chiesto, e attendiamo risposta, perché a Viareggio c’è l’obbligo del massimo, e a Briatico parimenti dissestato no (idem a Rio Maggiore). Tutto qui. E così Elisabetta Bellotti, presidente di Federaslberghi, pone la fatidica domanda: «Nelle aule dei nostri Tribunali campeggia la scritta “La legge è uguale per tutti”. Vale anche per gli albergatori viareggini? Lo ius di latina memoria, concetto attorno al quale si imperniava il diritto romano, si basava sull’emanazione di leggi per tutelare i diritti da rispettare all’interno di una società civile, in modo che gli interessi di alcuni non andassero a ledere quelli di altri. Attualmente da noi, purtroppo, questo termine sembra invece l’acronimo di “Inutile unire gli sforzi”. L’aumento della tassa di soggiorno, balzello che non grava sulle tasche degli imprenditori, bensì su quelle sempre più vuote dei turisti che scelgono Viareggio come meta delle loro vacanze, come ho detto più volte non aiuta in momenti di crisi, anzi contribuisce ad uccidere qualsiasi anelito di speranza nell’animo di coloro che sono titolari di aziende di uno dei settori fondamentali per l’economia della nostra città. In altri Comuni italiani in dissesto le tariffe sono state oggetto di più equa applicazione. Come rappresentante di Federalberghi è evidente che, pur nel rispetto della legalità, è mia intenzione impegnarmi al massimo per cercare di ottenere un ripensamento circa la delibera commissariale che ci sta dando il colpo di grazia definitivo. Proprio in quest’ottica, a breve si terrà un’assemblea generale a cui sono invitate a partecipare tutte le strutture ricettive cittadine associate e non per fare il punto della situazione e vedere se esistono margini di azione ed eventualmente decidere forme di protesta. Ripeto: bisogna rispettare le leggi, ma non subire in silenzio qualora esse danneggino coloro che le devono rispettare».