Acqua al tallio, screening per i primi quattrocento

Scatta la mobilitazione per trovare le risorse

Assemblea a Valdicastello (foto Umicini)

foto umicini.

Valdicastello, 15 ottobre 2014 - Quattrocento provette per l’esame delle urine sono già state acquistate e a breve verrà fatto anche un campionamento dei capelli. Ma per sapere quanto tallio è stato ingerito dagli abitanti di Valdicastello manca una cosa fondamentale: denaro. Analisi di questo tipo costano infatti circa 10mila euro, somma che al momento potrà essere recuperata in due direzioni: da una parte il Cnr di Pisa, che cercherà appositi finanziamenti, dall’altra l’associazione XII Agosto, che si è già rivolta alla Banca di credito cooperativo. Fermo restando, come terza opzione, che la richiesta di un’indagine epidemiologica chiesta dal sindaco Lombardi ad Asl e Regione vada a buon fine.

Di questo s’è parlato lunedì sera al secondo incontro pubblico convocato dalla «XII Agosto», alla presenza di rappresentanti del dipartimento di scienza della Terra dell’università di Pisa, della ricercatrice del Cnr Emilia Bramanti (di Valdicastello) e dell’assessore all’ambiente Italo Viti. INCONTRO in cui non sono mancati malumori per due elementi a dir poco preoccupanti: la presenza del tallio, che continua ad attestarsi su quantità elevate (specie nella parte alta della frazione), e le condizioni in cui i ricercatori dell’ateneo hanno trovato la sorgente di Mulini di Sant’Anna, dove a settembre era emerso il problema della concentrazione del tallio.

"Siamo inorriditi — si sfoga Barbara Pardini, presidente della ‘XII Agosto’ — perché le foto che ci hanno mostrato i ricercatori dell’università si commentano da sole: porta sfondata, presenza di topi, infiltrazioni. E’ la dimostrazione che Gaia non sta controllando il nostro acquedotto. Ringrazio invece l’assessore Viti, la dottoressa Bramanti del Cnr e i ricercatori universitari per averci illustrato la situazione in modo comprensibile. E sia chiara una cosa: qualsiasi azione dovessimo intraprendere avrà come unico obiettivo quello di ridare alla nostra frazione un’acqua buona e pulita".

Ammesso che l’acqua torni con quantità di tallio entro i limiti, resta il rebus di quanto ne hanno ingerito le famiglie di Valdicastello in un arco di tempo ancora indefinibile. Stamani il sindaco Domenico Lombardi inoltrerà una richiesta di incontro al prefetto, da effettuare insieme a tutte le parti in gioco (Gaia, Asl e così via), dopo aver già chiesto a Regione e Asl di attivarsi per un’indagine epidemiologica. Lunedì sera è emerso che analisi di questo tipo costano tra i 6mila e i 10mila euro, ma come detto la biologa Emilia Bramanti si è già mossa. "Ho comprato 400 contenitori in polietilene — ha annunciato ieri su Facebook — per effettuare il campionamento delle urine quanto prima, se possibile nel giro di due giorni. I campioni, che costano 30 centesimi l’uno, andranno messi in freezer. Alle neomamme consiglio di fare un campione anche di latte, mentre a breve organizzeremo le analisi dei capelli. Ce la possiamo fare".

Daniele Masseglia