{{IMG_SX}}Viareggio, 19 febbraio 2009 - Per anni ha gestito la farmacia 'Lari' di Torre del Lago, ma ancora prima del giorno in cui aveva deciso la vendita, erano cominciati i guai di Eliana Lari, accusata dalle sorelle Annamaria e Sandra di appropriazione indebita e di mancata esecuzione di un provvedimento adottato al termine di un lodo arbitrale.

 

Al termine del primo round di questa dinasty torrelaghese - un contenzioso comunque lungo, sul quale è apparsa anche la figura di Andrea Bocelli - Eliana Lari è stata condannata dal giudice monocratico Gerardo Boragine a sei mesi di reclusione, trecento euro di multa e una provvisionale nei confronti delle sorelle (che si erano costituite parte civile) di 200mila euro.

 

Anche nell’ultima udienza, quella della sentenza, il nome di Bocelli è nuovamente emerso in due occasioni: nella prima, per la lettera inviata al giudice - il tenore avrebbe dovuto comparire come teste - nel quale annunciava l’impossibilità di essere presente 'per gravi motivi familiari'; la seconda, sulla base della documentazione prodotta agli atti dagli avvocati della parte civile Alessandro Francini e Pietro Cupido, nella quale emergerebbe che il pagamento effettuato a Eliana Lari sarebbe stato effettuato da una società inglese riconducibile ad Andrea Bocelli e al fratello Alberto. Ma su questo aspetto, lo aveva rivelato Rodolfo Valenti, nuovo proprietario della farmacia al momento della deposizione, c’è un’inchiesta della Guardia di Finanza.

 

La denuncia presentata da Anna Maria e Sandra Lari contro la sorella Ileana era nata dal mancato riconoscimento nei loro confronti di una parte del ricavato dalla vendita della farmacia e anche gli utili dell’attività. La vicenda viene da lontano: al momento della morte del padre fu Eliana Lari (laureata in farmacia) a rilevare l’azienda con l’accordo - stando alla tesi dell’accusa - che una parte dei proventi dell’attività doveva essere divisa con le due sorelle.

 

Questa intesa non era stata mai raggiunta, neppure dopo il lodo arbitrale che prevedere il pagamento il pagamento di un miliardo e mezzo delle vecchie lire alla sorella Sandra e di cinquecento milioni ad Anna Maria. Eliana Lari aveva impugnato la sentenza ma prima ancora del verdetto definitivo aveva ceduto la farmacia a Rodolfo Valenti. Poi l’esposto, l’inchiesta della Procura e ieri la sentenza.