Toscana 2008  - Ecco gli appuntamenti in corso. Per segnalazioni: [email protected]

  

  

PONTASSIEVE Sala delle Colonne
“Antonio Ligabue è a Pontassieve”
{{IMG_SX}}“Antonio Ligabue è a Pontassieve” è il titolo della mostra allestita nella Sala delle Colonne del Comune di Pontassieve (Fi). Antonio Ligabue è stato, secondo molti critici, uno dei più importanti esponenti del genere naif del secolo scorso. La sua fu una vita molto travagliata: fu infatti espulso dalla Svizzera dopo una denuncia della madre adottiva e condotto a Gualtieri di Reggio Emilia. Condusse in questi luoghi, tra i boschi nei dintorni del Po, un’esistenza solitaria e quasi selvaggia. Da artista maledetto qual era, Ligabue si allontanò con determinazione dagli aspetti rassicuranti del naif, tratteggiando una realtà carica di crudeltà e di ostilità. E' raccontato attraverso 49 sue opere (27 quadri, 14 sculture ed 8 disegni): un mondo che proviene dai luoghi in cui è cresciuto, paesaggi ed animali dove luce e colori assumono un fascino irreale; animali della vita di campagna ma anche bestie feroci in paesaggi esotici che Ligabue manifesta con tinte forti ed nitide. La mostra offre anche splendidi dipinti che celebrano la vita operosa dei campi, nella “Fattoria teutonica” o nel “Ritorno dai campi” l’universo contadino, ricordato nella sua infanzia viene visto come una desiderata meta di pace. Presenti anche gli autoritratti, tipici della sua produzione artistica, tra cui il celebre “Autoritratto con cane”. Spazio riservato anche alla scultura con le 14 opere presenti nella mostra che ripercorrono gli stessi temi pittorici. A completare l’esposizione 8 disegni dove Ligabue, con pochi, sintetici e leggeri tratti di matita racconta con estrema sensibilità sia la vita quotidiana delle cascine padane che la tensione dei corpi di belve feroci.
Fino al 7 giugno, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle15 alle 19; venerdì 15 -19; lunedì chiuso, il 25 dicembre e il 1 gennaio

 

 

 

FIRENZE Galleria Falteri
"Suroriente" di Pedro Cano
{{IMG_SX}}"Suroriente" è la nuova mostra di Pedro Cano, nata dai suoi celebri taccuini di viaggio, ora rielaborati in un nuovo ciclo di acquerelli. La mostra è alla Galleria Falteri di Antonio Berni di Firenze. Il lavoro, maturato in Spagna negli ultimi due anni, celebra i paesaggi di Libia, Iran, Yemen e Marocco, ritratti in oltre 60 opere di piccolo e grande formato, presentate nell’introduzione al catalogo dal giornalista e scrittore Stefano Malatesta: <Con mossa assolutamente modernista, in un artista così sensibile al passato, Pedro ha eliminato tutto il corredo, tutto il guardarobato dell’orientalismo, (…) cancellando con delicato, ma deciso colpo di spugna, tutta la paccottiglia da rigattiere dannunziano in ritardo, per lasciare un solo protagonista: le mura mediorientali o maghrebine, capaci da sole di raccontare un passato illustre. Ma questo passo audace e rischioso sarebbe stato destinato all’insuccesso se Pedro non lo avesse accompagnato ad un lavoro sopraffino di illusionista delle luci, trasformando della calce inerte e dei mattoni messi uno sopra l’altro in organismi viventi che si rischiarano di colpo, assumendo toni trasparenti o splendenti di estrema eleganza – erede in questo dei grandissimi pittori spagnoli come Zurbaran - e che danno un senso di solitudine e di mistero alla scena>.
Fino al 31 gennaio;. orario 10-13 e 16-19.30; chiuso il lunedì

 

 

 

FIRENZE Palazzo Pitti
L’altra faccia dell’anima di Giovanni Fattori
{{IMG_SX}}Oltre sessanta ritratti straordinari in mostra alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti sottraggono finalmente Giovanni Fattori (1825 – 1908) allo stereotipo dei soggetti militari e delle maremme contadine, e ne sottolineano la complessità della figura: non solo pittore di popolo in armi e nature incontaminate, di placidi buoi e cavalli al galoppo, ma anche meditato e quasi aristocratico osservatore della società del proprio tempo, oltre che abile comunicatore di se stesso. La mostra L’altra faccia dell’anima. Ritratti di Giovanni Fattori è dunque più di una magnifica scoperta. Si basa oltretutto su un nucleo di particolare eccellenza, di cui fanno parte alcune delle icone della ritrattistica di ogni tempo

Fino al 25 gennaio; da martedì a domenica, 8.15 – 18.50

  

 

 

LORO CIUFFENNA Spazio La Filanda
{{IMG_SX}}"Sogni in viaggio" di Giuliano Ghelli
“Sogni in viaggio” . E' la nuova mostra di Giulianio Ghelli, curata da Maurizio Vanni, ospitata nello spazio espositivo La Filanda di Loro Ciuffenna in provincia di Arezzo.
Sono esposte 24 sculture dal noto “Esercito di Terracotta”. Ispirate all’esercito cinese di X’Ian, raffigurano busti femminili, alti circa 70 centimetri e tutti diversi l’uno dall’altro, con incisioni e, in altorilievo, segni e simboli della sua pittura: colline, gocce fertili, alberi,case, i pesci delle sue “migrazioni” oppure parole, frasi, frammenti di poesie. Chiari segni di come, per l’autore, le battaglie si combattono con la cultura.
Faranno da scenografia alle statue “guerriere della pace” dieci dipinti di grande dimensione raffiguranti le “Porte dei Sogni” oltre ad altre tele tra le quali alcune appartenenti al ciclo delle Migrazioni , alcuni dipinti del periodo Aborigeneo e di quello Leonardesco e infine due busti dipinti che sono stati per anni il “Premio Milano per la Moda
Fino al 25 gennaio

 

 

FIRENZE Galleria Sergio Tossi
Max Rohr: in between
{{IMG_SX}}La Galleria Sergio Tossi Arte Contemporanea presenta la nuova serie dei lavori di Max Rohr. Le opere coprono un arco di tempo di due anni che va dal 2006 al 2008, nel quale l'artista altoatesino ha 'dolcemente' rivoluzionato le caratteristiche peculiari del suo tratto artistico, creando un insieme di lavori sospeso tra i ricordi del passato e l'anatomia del presente. <Max Rohr si riprende qualcosa che è senso d’appartenenza _ scrive Valerio Dehò nel catalogo - ma anche volontà d'esserci, non solo di ricordare. Arte e vita s'incontrano sul terreno della memoria, quando questa però prende una forma e si radica in un luogo preciso che è il punto d'origine cartesiano tra essere e tempo. La pittura per lui è allora una ricognizione, dipingere fa diventare una realtà e una forma quello che giaceva scompigliato tra i ricordi, abbandonati al piacevole fluire delle cose a cui sono rimasti aggrappati oppure evocati da quei lapsus che ci avvisano che qualcosa è successo dentro di noi e ancora non l’abbiamo compreso>.
Fino al 31 gennaio; dal martedì al sabato ore 15-19

 

 

PRATO Museo d'arte contemporanea Luigi Pecci

1988: vent'anni prima, vent'anni dopo

{{IMG_SX}}Il museo Pecci compie vent'anni. E se pur in mezzo a mille difficoltà, in tutto questo tempo ha avuto se non altro il merito di credere e investire nell'arte contemporanea in Toscana, con la consapevolezza che un territorio con tanta storia alle spalle non può disinteressarsi dei linguaggi dell'oggi, delle idee e delle forme che gli artisti del XX e XXI secolo hanno esplorato e continuano ad esplorare.
Per questo suo compleanno il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci ha organizzato una mostra che abbraccia quarant'anni di esperienze: 1988: vent'anni prima, vent'anni dopo. Una rassegna, curata da Marco Bazzini, che propone infatti un percorso tra opere che a partire dal 1968 e fino ai giorni nostri hanno fatto storia. Un viaggio nell’arte contemporanea cercando di ricucire alcuni fili che legano il ‘68 al presente.
Fino al 15 febbraio; tutti i giorni 10 – 19. Chiuso martedì

 

  

MONTECATINI TERME (PT) Polo Espositivo ex Terme Tamerici
Boldini. Mon Amour
{{IMG_SX}}La bellezza, soprattutto quella femminile, è stato l’effettivo terreno di azione su cui Giovanni Boldini effettuò una vasta ricognizione estetica e una profonda indagine psicologica. Su queste basi, seppe coniare un modello di grazia idealizzato del tutto rispondente all’avvenenza aristocratica ed emancipata e ai tratti fisionomici di Berthè, la sua prima modella e amante francese. Ne sono un esempio, le tele che raffigurano Madame Ferguson, Madame Lanthème, la Contessa de Rasty, e altre ancora.A raccontare l'avventura artistica di Boldini arriva la mostra nelle sale del Polo Espositivo ex Terme Tamerici, dove sono presentati 110 dipinti e 60 disegni che ricostruiscono il rapporto con l’universo femminile del pittore ferrarese, tra i più importanti esponenti dell’Ottocento italiano e dell'inizio del secolo successivo.

Fino al 30 dicembre, settembre-ottobre: tutti i giorni, dalle 10 alle 20; novembre-dicembre dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 20. Chiuso lunedì

 

 

FAUGLIA (PI) Palazzo Comunale

Un museo per Giorgio Kienerk

{{IMG_SX}}Una rinnovata attenzione ai fermenti culturali a cavallo tra Ottocento inizi Novecento consente una rilettura della tradizione artistica toscana che, mossa dalle istanze della "macchia" e del suo caposcuola Fattori, porta in realtà ben più lontano, procedendo dal naturalismo e dalle tematiche sociali verso le nuove sensibilità d’Oltralpe, le inquietudini del Simbolismo e le tecniche del Divisionismo francese. In questo percorso si inserisce la figura e l’evoluzione di Giorgio Kienerk, un post-macchiaiolo nato a Firenze che respirò a lungo l’aria di Castiglioncello, dell’entourage di Diego Martelli e di tutti gli artisti alla corte di Giovanni Fattori, per diventare poi allievo di Adriano Cecioni e passare infine sotto l’ala di Telemaco Signorini.
Fauglia, Palazzo Comunale, martedì e giovedì 9-13, sabato e domenica 9.30-12.30, (inverno 15-19) (estate 16-19) 

 

  

GREVE Centro storico
Mario Airò per Tusciaelecta
{{IMG_SX}}Nuova opera site specific per la manifestazione d’arte pubblica nel Chianti Tusciaelecta che coinvolge l'artista Mario Airò per concepire una installazione permanente dedicata alla cittadina di Greve in Chianti. Una installazione luminosa - realizzata dall’artista, che vive e lavora tra Milano e Radda in Chianti, sul ponte pedonale che collega il centro storico di Greve alla zona di più recente costruzione. L’opera verrà “attivata” dalla presenza dei passanti, un articolato sistema di sensori e leds luminosi segnalerà il passaggio dei pedoni, generando una variazione cromatica direttamente legata ai loro spostamenti. Dal giorno dell’inaugurazione, sabato 20 settembre (ore 19), chi passerà sul ponte sarà accompagnato da una scia luminosa mobile che dialoga con il paesaggio circostante
 

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IENA Via Baldassarre Peruzzi
Risalita 500, piastrelle d'artista
{{IMG_SX}}Cinquecento mattonelle, ognuna un piccolo brano d'artista, accompagnano lungo il percorso
della scala mobile che dal via Baldassarre Peruzzi porta fino alla basilica di San Francesco. Ed è così che un luogo di passaggio, spesso pensato solo con criteri di funzionalità, diventa uno specchio per le espressioni artistiche della contemporaneità, una finestra sulle tecniche e sulle forme dei maestri  di oggi e di domani. Questa parete di piastrelle inaugurata a Siena si chiama “Risalita 500” ed è un'installazione collettiva che unisce artisti internazionali

Siena, da via Baldassarre Peruzzi fino alla basilica di San Francesco

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SAN CASCIANO V.P. (Firenze)
Una falce lunare in mezzo al Chianti
Mauro Staccioli e il tripode dei ricordi
{{IMG_SX}}Un tripode ‘da strada’ collocato al centro di una rotatoria e una falce lunare sospesa tra cielo e terra, immersa nella campagna chiantigiana. Questi i giganti in acciaio corten, macrosegni nello spazio di Mauro Staccioli, realizzati per il territorio di San Casciano val di Pesa a pochi passi da Firenze. Due opere d’arte contemporanea di dimensioni monumentali ha impresso in due diverse aree del territorio sancascianese: una rotonda all’ingresso nord di San Casciano (la prima per chi arriva da Firenze) e una porzione di aperta campagna, situata ai confini con il Comune di Greve in Chianti, dove è situato l’osservatorio astronomico Torre di Luciana. <Come per tutte le mie opere – spiega Mauro Staccioli - con le quali dalla fine degli anno '60 porto  avanti un percorso di ricerca verso la scultura-segno in stretta correlazione con lo spazio, anche per i due lavori di San Casciano ho cercato di cogliere il luogo ed il suo tempo, così come la gente con le sue storie, segni in grado di dar senso e forza ai siti scelti per i miei interventi.  

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