Unioni civili, Cei: "Forzatura ideologica". La relatrice Pd: "Tratto leggi, non peccati"

La Cei parla di "uso improprio dello strumento legislativo". Contrari anche Ap e vari esponenti di Forza Italia

Nozze gay, foto generica (Ansa)

Nozze gay, foto generica (Ansa)

Città del Vaticano, 27 marzo 2015 - Unioni civili, dopo il primo sì in Senato al testo del Pd, che segna un'inedita 'cordata' Pd-M5S, non potevano mancare gli strali dei vescovi, ma anche di alcuni esponenti di Forza Italia e Ap. Contrari al testo, per altre ragioni, anche i socialisti.

L'ATTACCO DELLA CEI  - Il testo base, relatrice Monica Cirinnà (Pd), che regolamenta le unioni civili, rischia di fare una "forzatura ideologica" e "ridurre realtà oggettivamente diverse a una" con una equiparazione tra unioni civili e matrimoni che verrebbe realizzata "con uso improprio e ideologico dello strumento legislativo", attacca il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, citando la parte che tratta delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in senso matrimoniale. 

"Bisogno avere il coraggio di riconoscere le differenze senza fare terrorismo linguistico", ha detto il segretario della Cei in una conferenza stampa. "Grazie a Dio si dibatte - ha detto ancora Galantino - ma sarebbe opportuno interpellare le famiglie per recepire quello che la gente chiede e, con il massimo rispetto per i diritti di ognuno", evitare di mettere in secondo piano "i diritti delle famiglie, padre, madre e figli".

GRAFICO - Unioni civili, così in Europa (Ansa)

LIBERTA' DI COSCIENZA PD - "Stiamo parlando di un tema che tocca le coscienze perché parla di diritti umani, di diritto alla felicità - spiega la relatrice del testo, Monica Cirinnà - Abbiamo un'opposizione con una visione di oscurantismo medievale, ma una maggioranza che invece sceglie le libertà della persone". E aggiunge, commentando il sì dei 4 stelle: "Sono contraria a dire che sul mio testo si è costituita una maggioranza alternativa. Si è fatta la stessa cosa che, negli anni precedenti, partiti molto più ideologici e storicizzati di quelli attuali, hanno fatto insieme in Parlamento, per esempio quando è stata approvata la legge del divorzio. Non stiamo facendo un cambio di maggioranza, penso ai fratelli coltelli di Ncd che governano con noi, ma stiamo dicendo che questa è una riforma di libertà: chi ci sta, ci sta aldilà del patto di governo. Sui temi etici c'è libertà di coscienza e non c'è patto di governo. Se si parla di diritti civili e di libertà della persona, ognuno risponde alla sua coscienza e sono convinta che troverò voti in altri ambiti, ad esempio nella parte più liberale di Forza Italia". Replica alla Cei: "Il Pd va avanti: la legge sulle unioni civili è un impegno preso con i nostri elettori ed è un riconoscimento di diritti che la Consulta ci chiede con estrema sollecitudine". E lancia la frecciata: "Rispetto le posizioni della Cei, ma io mi occupo di leggi e diritti, semmai di reati. Non di peccati".

CICCHITTO - "Sulle unioni civili è sbagliato assumere sia posizioni pregiudizialmente contrarie, sia posizioni provocatorie che le dilatano fino a renderle uguali al matrimonio", dice Fabrizio Cicchitto (Ncd), che continua: "Da questo punto di vista sono condivisibili le preoccupazioni del sen. Stefano Lepri del Pd che, essendo d'accordo nel riconoscere un istituto giuridico alle coppie omosessuali afferma che nel testo Cirinnà c'è un continuo rimando alle leggi che disciplinano il matrimonio". Poi, conclude Cicchitto, "c'è un approfondimento di merito che va fatto a prescindere dalle posizioni ideologiche e cioe' qual è il peso finanziario del riconoscimento della reversibilità delle pensioni perché secondo alcuni potrebbe arrivare fino a 40 miliardi".

GASPARRI  - "Ora che debba essere l'associazione gaylib a dire cosa debbano fare i senatori di Forza Italia mi pare davvero eccessivo. Spero che Romani convochi presto una riunione prima che altri propongano l'obbligo di gay pride", ironizza il senatore di Fi Maurizio Gasparri.

GIOVANARDI - "Il testo Cirinnà sulle unioni civili votato dal PD e dal M5S anziché farci fare un passo avanti ci fa regredire di quasi 2000 anni quando , come spiega Eva Cantarella, le schiave non avevano nessun diritto sui figli perché il figlio della schiava era considerato un frutto, e i frutti nel diritto romano appartenevano al proprietario della cosa madre, così come la progressista proposta Cirinnà vuol fare con i cosiddetti uteri in affitto". 

PSI CONTRO - "Unioni civili. Se ci sarà battaglia al Senato i socialisti non voteranno norme elusive dei diritti delle coppie gay. Nessun patteggiamento sulla libertà di scegliere della propria vita. Ed è decisamente meglio avere un figlio tutelato, dalla legge e negli affetti, rispetto a un bambino affidato, nei casi estremi, alla generica bontà di un parente", scrive su Facebook il segretario del PSI Riccardo Nencini.