Mercoledì 24 Aprile 2024

«Un dizionario Italiano/Donna per capire perchè non ci capiamo...»

Intervista al ’tuderte’ Dario Cassini sul suo ultimo libro. «Insegnare» a sorridere

ATTORE, SCRITTORE E GRAN GOURMET Dario Cassini, vive a Todi ormai da otto anni

ATTORE, SCRITTORE E GRAN GOURMET Dario Cassini, vive a Todi ormai da otto anni

Todi, 30 gennaio 2015- «Quando parla una donna è come quando parla un pentito: dice una cosa ma il vero significato è un altro...». Dario Cassini, attore, autore, scrittore e gran gourmet, sintetizza con la solita verve ironica il senso del suo ultimo libro: «Dizionario italiano/donna - donna/italiano» presentato nei giorni scorsi a Todi (città in cui vive ormai da otto anni), in un’insolita location, una vineria. Un successo. «Si tratta di un volume – spiega – che è nato proprio nella mia casa di Todi. Un giorno che provavo a dare consigli matrimoniali a un mio amico. Finì che ci divertimmo a notare che tutto ciò che lui faceva a fin di bene per la sua donna veniva non solo equivocato ma tradotto da lei in modo completamente diverso».

Una sorta di incomprensione semantica?

«Più o meno. Di lì l’idea di scrivere il dizionario che ha come obiettivo proprio quello di contribuire alla ‘distensione’ della relazione. Mi spiego. Spesso si finisce per litigare ferocemente partendo da una parola detta o interpretata male. Se si riesce a ricordare qual é e si cerca sul dizionario, è fatta: una risata e via...».

Insomma un tentativo di capire perchè non ci capiamo?

«Esatto. Un uomo può adattarsi a sostenere, amare la propria donna e viceversa, ma alla lunga non abbiamo gli strumenti..».

A volte funziona, altre no.

«Ma per fortuna ci si può sempre ridere un po’ sopra...».

Scorriamo qualche termine...

«Casa. Per lei è: sempre piccola, in disordine, senza terrazzi. Per lui è il posto che ho impiegato 35 anni per finire di pagarla e tre mesi per farmela soffiare dopo un divorzio. Cane. Per lei è: l’unico esemplare maschio di casa che se mi fa arrabbiare lo faccio castrare. Per lui, l’unico amico da prendere al guinzaglio per uscire a soddisfare i suoi bisognini e i miei alcolici al bar».

Ci sono però anche delle citazioni quà e là.

«Sì. Ad esempio quella-monito: quando in chiesa il prete ti chiederà Vuoi tu sposare etc? Goditi il momento perchè è l’ultimo in cui in famiglia chiederanno la tua opinione. Oppure quando chiedi a una donna Cos’hai? E lei risponde... niente! E’ meglio alzarsi e correre il più lontano possibile».

Un libro solo per ridere o...?

«Io dico – conclude – che i miei volumi sono da camera da letto e da bagno. Servono a trascorrere qualche minuto col sorriso sulle labbra. Non hanno la pretesa di essere letteratura ma di favorire il buonumore».

Ti diverti più a recitare o a scrivere?

«L’una cosa non esclude l’altra».

Hai creato un laboratorio della comicità di grande successo qualche tempo fa a Todi. Insegnavi a tirare fuori il lato comico ai giovani di talento..

«Un’esperienza bellissima che mi auguro di poter tornare a fare. L’Umbria mi sembra il luogo giusto per dare vita a una ‘scuola’ del genere. In fondo qui ci sono due università....».