Al Turreno anche il museo di Umbria Jazz

La Regione (che finanzia con 3,5 milioni l’operazione) mette i paletti sul progetto

ALLEATI Il sindaco Andrea Romizi con la presidente  della Regione Catiuscia Marini e il presidente della Fondazione CariPerugia Carlo Colaiacovo

ALLEATI Il sindaco Andrea Romizi con la presidente della Regione Catiuscia Marini e il presidente della Fondazione CariPerugia Carlo Colaiacovo

Perugia, 28 luglio 2015 - Quello di ieri sul Turreno è stato l’atto formale di un accordo che in realtà era stato sancito con una stretta di mano già a marzo, quando la Regione prese l’impegno a finanziare l’operazione di restyling dello storico cinema-teatro di piazza Danti. Per la firma dell’intesa serviva prima che la Fondazione Crp acquistasse l’immobile dalla ‘Turreno Srl’, atto che è stato siglato la settimana scorsa (per tre milioni) e che ha dato il via libera al protocollo che ieri hanno sottoscritto, Catiuscia Marini (governatrice dell’Umbria), Andrea Romizi (sindaco di Perugia) e Carlo Colaiacovo (presidente Fondazione Crp).

La Fondazione Cassa di Risparmio dopo l’acquisto della proprietà dell’immobile, lo donerà al Comune e alla Regione rispettivamente per la quota di 2/3 e di 1/3. Palazzo Donini è pronto a mettere sul tavolo 3,5 milioni che serviranno alla ristrutturazione dell’immobile (2 milioni da Agenda Urbana e altri 1,5 da altri capitoli).

Palazzo dei Priori si impegna a ricercare, «qualora da una più attenta valutazione del progetto dovesse emergere la necessità di risorse finanziarie aggiuntive rispetto a quelle messe a disposizione» fermo restando che il costo complessivo della realizzazione dell’intervento non potrà superare i 5 milion. Risorse che non è affatto escluso possano arrivare dal privato che si impegnerà a gestire l’immobile.

Ma cosa ci sarà dentro al nuovo Turreno? Di sicuro un paletto lo ha messo la Marini: «Credo sia necessario uno spazio fisso da dedicare ad Umbria Jazz, considerato un grande patrimonio per la città e la regione: si tratterà, tendenzialmente, di locali dove verrà illustrata la storia della manifestazione e dove si potrà fare attività di merchandising». Un piccolo museo insomma. Le altre funzioni riguardano la musica, forse il cinema e di certo la convegnistica. Uno spazio da più di mille posti potrebbe essere motore attrattivo per il centro storico di non poco conto.

E la scommessa vera è questa: costruire un progetto di giusto livello che sia capace di produrre redditività al gestore privato (che sarà individuato con un bando). Bisognerà quindi capire il giusto numero dei posti (attualmente sono 1.290), la necessità di un luogo di ristorazione, quante risorse investire sulla messa a norma e quanto sulla nuova funzionalità. Una sfida non da poco che sarà una commissione tecnico-giuridica ad affrontare: sarà nominata entro la fine di agosto e nei due mesi successivi dovrà mettere in piedi qualcosa di concreto. La sfida è appena all’inizio.

«Abbiamo cercato di trovare una soluzione idonea al raggiungimento dell’ambizioso risultato – ha detto Colaiacovo –. Credo che, quanto tutte le iniziative per la riqualificazione del centro storico saranno completate, avremo un’acropoli rilanciata in ogni sua parte». «Questo progetto – ha aggiunto Romizi – si inserisce nel programma complessivo di rilancio del centro storico che ricomprende, al suo interno, diversi interventi: da quello sul mercato coperto, alla riqualificazione di Piazza Grimana, dal recupero degli Arconi, al completamento di San Francesco al Prato».

m.n.