Falsi certificati per "marinare" il lavoro: arrestato dipendente pubblico

Timbri lineari rubati all'ospedale di Perugia e all'Ausl 1 per produrre falsi certificati medici

Nas(foto di repertorio)

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Perugia, 27 maggio 2016 - "Ho una visita specialistica, domani non vengo al lavoro; porterò il certificato". Peccato, però, che molti di quei certificati fossero falsi, taroccati con firme di medici andati in pensione da molti anni o addirittura con l'apposizione di timbri lineari rubati da alcune strutture sanitarie regionali. Finisce così nei guai un 64enne di Perugia, dipendente pubblico della Direzione territoriale del lavoro, posto agli arresti domiciliari per ricettazione e truffa aggravata ai danni dello Stato. La disposizione è stata firmata dal Gip del tribunale di Perugia e le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo anti-sofisticazioni e del Nucleo ispettorato del lavoro. Dagli accertamenti dei carabinieri è emerso che in almeno 37 occasioni, a partire dal 2013, il 64enne non si era presentato al lavoro giustificandosi con certificati medici attestanti l'esecuzione di visite mediche specialistiche che però - secondo gli inquirenti - non sarebbero mai state effettuate, ed i relativi certificati mai rilasciati.

Da martedì scorso, l'uomo è agli arresti domiciliari, su disposizione del Gip del tribunale di Perugia, per le accuse di ricettazione, falso e truffa aggravata ai danni dello Stato. Dalle indagini è inoltre emerso che in alcuni casi i timbri lineari e firma apposti sulla certificazione erano stati rubati in ospedali e strutture sanitarie umbre. In altri casi i medici indicati nei certificati sono risultati in pensione da alcuni anni. Dopo alcuni mesi dall'avvio degli accertamenti, i carabinieri hanno compiuto anche una perquisizione a casa dell'indagato: in un locale hanno trovato e sequestrato numerosi timbri lineari e gruppi firma, gli stessi delle certificazioni prodotte, relativi a reparti medici dell'ospedale di Perugia, della Asl Umbria 1 e di altre amministrazioni pubbliche, nonché carta intestata di numerosi uffici e reparti medici. Gli investigatori riferiscono infine che, dopo questa perquisizione, l'uomo è rientrato in servizio: il primo giorno - stando a quanto accertato - avrebbe simulato, come concordato un infortunio sul lavoro, con conseguente ricovero, secondo i militari per ottenere sia la totale libertà di assentarsi dall'ufficio, senza dover sottostare alla fasce orarie di controllo fiscale, sia i benefici economici connessi.