Umbria, la terra trema ancora: nuove scosse, scuole chiuse e case inagibili

Nella notte e in mattinata repliche dopo il terremoto di magnitudo 4,1 con epicentro a Castel Giorgio avvertito anche tra Arezzo, Siena e Grosseto. La più forte (3,4) nel Viterbese al confine con Umbria e Toscana

Nuove scosse nella notte in provincia di Terni

Nuove scosse nella notte in provincia di Terni

Terni, 31 maggio 2016 - Continua a tremare la terra in Umbria, dopo il terremoto di magnitudo 4,1 registrato alle 22.24 del 30 maggio con epicentro a Castel Giorgio, in provincia di Terni. Nella notte quattro lievi repliche hanno fatto seguito, tra le 23.05 e le 1.35, alla scossa di terremoto registrata alle 22.24. Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), le repliche hanno avuto magnitudo comprese tra 2 e 2.2 ed epicentro in prossimità di Castel Giorgio (Terni) e San Lorenzo Nuovo in provincia di Viterbo. Sempre in provincia di Viterbo (ad Acquapendente, al confine  tra Lazio, Umbria e Toscana) in mattinata si sono registrate altre scosse, una delle quali, alle 11.30, del 3,4 di magnitudo.

Non risultano danni, al momento, a ogni modo, a scopo precauzionale, nei comuni di Castel Giorgio e Castel Viscardo, nei pressi dell'epicentro del terremoto di magnitudo 4.1 le scuole sono rimaste chiuse. Dopo la scossa della mattinata, di 3,4, è arrivata la decisione di chiudere le scuole anche a Orvieto e a Fabro.

Il terremoto di magnitudo 4,1 aveva una profondità di 14,8 chilometri. La scossa (accompagnata da un boato) è stata chiaramente sentita anche a Perugia e sul Trasimeno, oltre che nella provincia di Siena, nell'Aretino e in provincia di Grosseto, in particolare sul Monte Amiata.

Nel Grossetano la gente, impaurita, è uscita dalle proprie abitazioni. Paura soprattutto nelle località di Sorano, Manciano, Arcidosso e Semproniano. Il sisma ha provocato apprensione fino nel Senese, in Valdichiana. Anche in questo caso la gente si è riversata in strada. La scossa, riferiscono i cittadini, è durata alcuni secondi. Per fortuna non si registrano danni a persone o cose, solo tanta paura.

Quattro abitazioni sono state dichiarate inagibili a Castel Giorgio in seguito alle scosse di terremoto che stanno interessando la fascia al confine tra Umbria e Lazio. Le famiglie hanno ricevuto oggi la visita del vicepresidente della Regione Fabio Paparelli. "Le ho trovate molto spaventate - ha detto - e in queste ore si sta valutando dove alloggiarle". Le case presentano diverse crepe ai muri mentre all'interno sono caduti alcuni quadri e qualche suppellettile. Paparelli ha compiuto un sopralluogo in tutta la zona colpita dal sisma. "Le verifiche sono in corso - ha spiegato - ma la situazione è sotto controllo. Gli edifici pubblici non presentano lesioni particolari, mentre le scuole sono state chiuse per precauzione anche a Ficulle ed Allerona". Il vicepresidente umbro ha sottolineato come il piano di protezione civile sia scattato "pochissimi minuti dopo la scossa principale di ieri sera".