Terni: "San Valentino in duomo? Pago di tasca mia"

"Voglio cancellare ogni diceria". Il vescovo di Terni-Narni-Amelia stronca le polemiche sul temporaneo trasferimento in cattedrale dell'urna del patrono annunciando che l'operazione non graverà economicamente sulla comunità

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Terni, 10 febbraio 2016 - Gesto di misericordia o di stizza per polemiche pungenti mai sopite a pochi giorni dal 14 febbraio? La domanda resta aperta. Fatto è che il vescovo di Terni-Narni-Amelia, monsignor Giuseppe Piemontese, oggi ha detto che le spese per il temporaneo trasferimento dell'urna contenente le spoglie di San Valentino, primo vescovo di Terni e dunque patrono della città oltre che protettore universale degli innamorati, "saranno interamente a mio carico". "Mi sembra un atto di devozione per cancellare ogni diceria" ha aggiunto, parlando stamane in conferenza stampa. Le dicerie sarebbero le polemiche che da qualche settimana imperversano circa l'opportunità di trasferire nel duomo di Terni l'urna con le spoglie del santo dell'amore da anni custodita nell'omonima basilica che si trova a pochi chilometri dalla chiesa cattedrale. Fino al 2015 il solenne pontificale di San Valentino del 14 febbraio si è tenuto sempre nella basilica fuori porta. Quest'anno, invece, il vescovo ha deciso di centralizzare la festa religiosa del patrono concentrandola nel duomo. E così venerdì sera l'urna sarà presa e caricata su un'auto per essere portata in processione in cattedrale dove resterà fino al 14 mattina, quando alle 11 circa farà ritorno sul colle valentiniano. Una serie di spostamenti che da subito non ha convinto molti ternani, in particolare i parrocchiani di San Valentino che si sono sentiti - e tuttora si sentono - "scippati" del loro santo. Ma Piemontese ha più volte spiegato che San Valentino è della città e che dunque, come tale, deve essere celebrato nella chiesa più importante di Terni. 

L'urna con le spoglie di San Valentino pesa circa 150 chili, e il suo trasferimento è stato studiato nei minimi dettagli tecnici.  Il vescovo Piemontese insieme all'architetto Luca Volpi ha tenuto a sottolineare che "sono state prese tutte le precauzioni affinché questo avvenga nel massimo della sicurezza". Nella basilica sono stati in particolare svolti più sopralluoghi che hanno permesso di verificare lo stato di conservazione della struttura dell'urna, definita "molto solida" dai tecnici. Il vescovo ha anche aggiunto che l'urna "è stata concepita da sempre per la rimozione, tanto da avere sotto di sé delle ruote con le quali è stata tirata fuori in altre circostanze". Per evitare rischi durante il trasporto è stato comunque deciso di utilizzare un'auto e non di portarla a spalla. Dopo il trasferimento, con la fiaccolata e la preghiera dei giovani della diocesi, le reliquie rimarranno in duomo fino a domenica. Sabato, dalle 7,30, è prevista l'apertura della cattedrale per la venerazione del santo, mentre il giorno successivo, alle 9, partirà il corteo delle istituzioni cittadine dal Comune verso piazza Duomo. Qui saranno accolte dal vescovo, che celebrerà il solenne pontificale, l'affidamento della città al santo e la cerimonia di consegna dei ceri da parte delle parrocchie. Alle 11 ripartirà la processione programmata per riportare le reliquie in basilica.