L'altro San Valentino: a Terni derby tra amore e odio

Fuori dalla tradizionale retorica, domenica a Terni sono in programma due marce dal sapore diverso: la processione religiosa dalla cattedrale alla basilica di San Valentino e il corteo ambientalista contro gli inceneritori

A San Valentino manifestazione ambientalista

A San Valentino manifestazione ambientalista

Terni, 11 febbraio 2014 - Amore e odio. Un derby ad alta tensione che si gioca in una domenica speciale, quella del 14 febbraio giorno di San Valentino patrono di Terni e protettore degli innamorati. Per la prima volta nella storia più recente delle celebrazioni valentiniane la giornata dedicata al primo vescovo della città sarà caratterizzata da due cortei simultanei dai toni decisamente diversi. Alle 11 dal duomo partirà la processione religiosa che accompagnerà l'urna contenente le spoglie di San Valentino nel suo rientro nell'omonima basilica; quasi in contemporanea dal piazzale della Rivoluzione Francese, vicino alla stazione ferroviaria, muoveranno invece gli ambientalisti che insieme a molte associazioni e semplici cittadini hanno dichiarato guerra all'inquinamento prodotto dagli inceneritori.  Un corteo di silenziosa devozione da una parte, dunque, e uno di rumorosa rabbia dall'altra. Il titolo dato alla manifestazione ambientalista inquadra proprio questa dicotomia: "Credevo fosse amore e invece era un inceneritore (anzi due)". Il raduno è previsto alle 10 all'autostazione degli autobus all'inizio di via Curio Dentato. La partenza con ogni probabilità avverrà intorno alle 11, ora in cui dal duomo di Terni dovrebbe uscire la processione di San Valentino.

"Le vicende più recenti dello Sblocca Italia e ancora prima del CSS, stanno a dimostrare l’ipoteca permanente sulla salute pubblica rappresentata dalla sola presenza degli inceneritori nella Conca - dicono dal Comitato No Inceneritori di Terni - Ecco perché da oggi, dalla manifestazione del 14 febbraio in poi, l’unico obbiettivo che la città dovrà darsi sarà la chiusura degli inceneritori. Fin quando, infatti, questo non accadrà non saremo al riparo dalle minacce di nuovi/vecchi combustibili, possibili emergenze rifiuti, di nuovi e vecchi potentati del settore dei rifiuti che, sempre più col benestare delle amministrazioni, sottraggono ai territori potere di controllo, decisione e gestione della risorsa rifiuti. La città, in tutti i suoi segmenti e articolazioni, non può più esimersi dal darsi questo obiettivo. In uno striscione sempre esposto durante le mobilitazioni è scritta una frase: 'i vostri profitti non valgono le nostre vite'. Ecco, nulla di più semplice, nulla di più vero. Perché oltre agli ingenti profitti, macinati peraltro attraverso incentivi pubblici senza cui non si terrebbero in piedi economicamente, c’è nulla a giustificare l’esistenza degli inceneritori".