Raddoppio ferroviario in panne: rescisso il contratto, lavori fermi

Spoleto, prosegue la mobilitazione dei lavoratori senza stipendio

La manifestazione dei lavoratori e dei sindacalisti organizzata il 30 marzo scorso alla stazione ferroviaria di Campello

La manifestazione dei lavoratori e dei sindacalisti organizzata il 30 marzo scorso alla stazione ferroviaria di Campello

Spoleto, 30 maggio 2016 - Raddoppio ferroviario Campello sul Clitunno – Spoleto, l’Ati Tecnis, l’impresa che nel 2012 si era assicurata l’appalto dei lavori che dovevano essere ultimati a giugno 2015, nei giorni scorsi ha rescisso il contratto di appalto. Un atto che di fatto chiude in maniera definitiva il cantiere e apre nuovi scenari. Inevitabilmente, ancora una volta, slitterà la conclusione dell’opera, presumibilmente di altri sei-sette anni.

Intanto Rfi (Rete ferroviaria italiana), preso atto della linea assunta dal commissario straordinario della Tecnis, che appunto ha chiesto la rescissione del contratto, nel tentativo di accorciare i tempi è in procinto di valutare due possibili soluzioni. La prima è avviare la ‘procedura di interpello’ con l’azienda seconda classificata alla gara di appalto. L’altra è quella di procedere ad una ulteriore gara di appalto, qualora la 2° impresa classificata dovesse rispondere in maniera negativa. Soluzioni entrambe difficili ma teroricamente percorribili.

La rescissione del contratto, in realtà, era da tempo nell’aria. Tutto a causa delle vicende finanziarie e giudiziarie che hanno coinvolto l’impresa: dalla primavera del 2015 la Tecnis ha abbandonato il cantiere del raddoppio. Cantiere che in questi mesi è stato ‘presidiato’ da una quindicina di lavoratori, ormai lasciati allo sbaraglio, che il 30 marzo scorso, insieme ai sindacati di categoria (c’erano Cristian Benedetti Fillea - Cgil; Lamberto Fabiani Feneal - Uil e Roberto Bulletti Filca-Cisl), in occasione di un sit-in alla stazione ferroviaria di Campello, hanno rivendicato con forza il pagamento di alcune mensilità arretrate e chiesto un incontro con Rfi. Richiesta ancora senza risposta, con i lavoratori che sono ancora impegnati a presidiare il cantiere. E mentre dunque la realizzazione di questa importante opera ferroviaria è di nuovo ferma, a rimetterci sono ancora una volta i lavoratori, senza stipendio e col rischio di perdere il posto.