Il Gubbio crolla al Barbetti, rossoblù sconfitti 1-4

Non basta la rete di Ferretti

Gubbio-Parma

Gubbio-Parma

Gubbio, 26 marzo 2017 - La rabbia del Parma e la voglia di riemergere dopo le ultime prestazioni hanno finito per abbattersi sui rossoblù di Magi costretti a subire un’altra sconfitta pesante nelle dimensioni numeriche finali e, relativamente al primo tempo, nell’andamento del gioco. Le speranze e le prospettive dell’undici eugubino di rilanciarsi dopo la battuta di arresto di Teramo sono naufragate con l’insorgere delle prime difficoltà. E’ riemersa allora nella formazione di Magi quella fragilità psicologica che le spalanca le porte della paura rendendola incapace di «ragionare» con la serenità necessaria per recuperare. Quanto in passato era una risorsa, ora sembra essersi smarrito nei meandri dell’inconscio.

Non era stato male, infatti, l’avvio della formazione di casa che al 3’ costruisce una buona occasione con Ferretti, sventata dal pronto recupero di Baraye; subito dopo ci prova Romano con una botta (8’) finita fuori di poco. Un inizio incoraggiante, ma al 18’ Calaiò, lanciato da una combinazione Scozzarella-Baraye, scattando sul filo del fuorigioco ed aggirando Volpe in disperata uscita porta i suoi in vantaggio. Il Gubbio finisce nel tunnel dello scoramento; ne approfitta il Parma che al 24’ raddoppia con Nocciolini che devia in rete di testa un’ intesa Scaia-Calaiò, che taglia fuori una difesa in affanno. Prova a reagire l’undici di casa, ma al 36’, sugli sviluppi di un angolo di Casiraghi, vede il palo sostituirsi a Bassi su deviazione di Piccinni. Proprio su Piccinni, al 43’, carambola poi un cross di Scavone smanacciato da Volpe ed è tre a zero.

NELLA RIPRESA c’è un Gubbio più «sereno» e quindi più lucido; trascinato da Romano prova ad alzare la testa, va in gol con Ferretti (24’), ma al 40’ su angolo di Scaglia, Iacoponi, di ginocchio, trova il poker. Dopo il triplice i rossoblù si stringono in cerchio in mezzo al campo per di dimostrare che sono uniti e decisi a riprendersi. Il pubblico capisce e applaude.

Giampiero Bedini