Il Perugia e la Corea del Nord: una fabbrica di gol. Non c'è solo il talento Han

Viaggio nel "college" che accoglie molti giovani calciatori provenienti da Pyongyang. Gli organizzatori: «Con il regime c’è un rapporto lineare di fiducia. Noi ci occupiamo di calcio, non di politica»

Han esulta dopo un gol

Han esulta dopo un gol

Perugia, 29 settembre 2017 - In Umbria c’è un pezzetto di Nord Corea grazie alla scuola di calcio Ism Academy, da dove arrivano talenti come i giocatori del Perugia Han Kwang Song e Choe Song Hyok. Vengono in realtà da ogni parte del mondo i 90 ragazzi tra i 14 e i 22 anni che da settembre a giugno vivono e si allenano tra Assisi e Perugia con la speranza di essere notati da qualche talent scout in cerca di nuovi volti.

«Il rapporto con la Corea del Nord è iniziato nel 2014 – racconta Alessandro Dominici dell’Ism Academy –, quando siamo arrivati a Pyongyang con una delegazione dove erano presenti anche il senatore Razzi e Salvini». Viene siglato un contratto di collaborazione che apre le porte della scuola di calcio a 15 giovani nordcoreani ogni anno. Il regime fa una preselezione, presentando i ragazzi con maggiore potenziale, ma a scegliere sono gli occhi attenti degli allenatori italiani.

Arrivati in Italia, i giocatori vivono al Convitto di Assisi o negli alloggi universitari del Collegio Ruggero Rossi dell’Adisu, a Ferro di Cavallo. La mattina è riservata allo studio: i più piccoli frequentano le scuole superiori, gli altri i corsi all’Università per Stranieri. Tutti imparano la lingua italiana per due ore al giorno. Il pomeriggio allenamento, tutti insieme, nei campi di San Sisto o in quello di Prepo: «Li suddividiamo in più gruppi in base all’età e alle qualità tecniche – spiega ancora Dominici – gli allenatori possono ruotare e lavorare ogni volta con ragazzi diversi».

E con il regime di Kim Jong Un? «C’è un rapporto lineare di fiducia. Noi ci occupiamo di calcio, non di politica». E, in riferimento alla mancata comparsa televisiva di Han alla Domenica Sportiva per una presunta telefonata che ha bloccato tutto, Dominici smentisce: «Non c’è stata nessuna telefonata, Han ha difficoltà con la lingua e ha solo 19 anni, semplicemente non credo sia pronto a sostenere questa pressione mediatica». Probabile che ci saranno altri Han e Choe: «Tre ragazzi hanno concluso il campionato in serie C con la Maceratese mentre per altri due c’è l’interesse da parte di una società di serie A», conclude infatti Dominici.

Giulia Bianconi