Marta Bertini: "I miei giorni per il cinema"

Dal libro della scrittrice folignate è nato il nuovo film di Piccioni

Una scena di "Questi giorni"

Una scena di "Questi giorni"

Perugia, 16 settembre 2016 - C'è tutta la creatività e il talento per la scrittura di Marta Bertini, giovane autrice folignate, all’origine di «Questi giorni», il film di Giuseppe Piccioni in concorso alla Mostra del cinema di Venezia e adesso nelle sale. La pellicola, che nel cast annovera Margherita Buy e Filippo Timi, nasce infatti da un romanzo inedito, «Color Betulla Giovane», scritto da Marta. «E’ un’esperienza bellissima che mi rende felice, per me è importante credere nei sogni», racconta la Bertini mentre ripercorre l’avventura. Come è nato l’incontro con Piccioni? «Avevo già lavorato con il regista per un suo film, ‘Giulia non esce la sera’ ed è stato proprio lui ad avere l’idea, a spingermi a scrivere una storia di amicizia tra quattro ragazze della mia età, di cui una si ammala. L’ho fatto in totale libertà». Al cinema come ci è arrivata? «E’ nato un soggetto cinematografico ma per Piccioni c’erano poche possibilità di farne un film, mi ha consigliato di scrivere un romanzo. Ci ho mezzo due anni, non è stato pubblicato, ma di colpo l’anno scorso è partito il film e io ho ceduto i diritti». L’ha visto il film? E cosa ne pensa? «Sì, alla Mostra di Venezia, mi è piaciuto moltissimo, la storia è un po’ cambiata ma l’essenza dei personaggi è la stessa. Non c’è stato stravolgimento, il film è fedele al libro nell’atmosfera, nei sentimenti, nelle differenze». Come è andata a Venezia? «Un’emozione incredibile, la produzione mi ha regalato il biglietto per la proiezione serale in Sala Grande, mi sono trovata vicino al regista e al cast. Bellissimo, anche se io non amo l’aspetto pubblico e le luci dei riflettori, sono molto riservata». Ci racconta di lei? «Vivo a Trevi, lavoro nella segreteria di un Centro studi di alta formazione a Foligno. La mia passione è scrivere, l’ho sempre fatto e ora ho ripreso con entusiasmo. E poi mi piace leggere e adoro il cinema».