Venezia stregata da Monica Bellucci: «L’amore è energia, non ha età» / FOTO

L’attrice umbra, protagonista del film di Kusturica, regina del Festival del Cinema

La bellissima Monica Bellucci a Venezia

La bellissima Monica Bellucci a Venezia

Venezia, 10 settembre 2016 – Bellissima, sensuale, elegante. La divina Monica Bellucci conquista e incanta tutti alla Mostra del cinema di Venezia. Ieri è stato il grande giorno dell’attrice tifernate, nata e cresciuta a Selci Lama e oggi autentica diva internazionale, dal fascino e dal carisma assoluti. Al Lido è arrivata per presentare il film di Emir Kusturica che la vede protagonista, «On the Milky Road» (»Lungo la Via Lattea»), una storia d’amore travolgente, onirica e surreale sullo sfondo della guerra nei Balcani. E la sua presenza ha subito calamitato l’attenzione generale, mandando in tilt fotografi e fans.

Fin dall’arrivo nel cuore della notte, come si addice a una vera star: abito nero attillato, occhiali da sole nonostante l’ora e borsetta rossa, l’artista umbra è sbarcata in motoscafo, con la figlia Deva, alla darsena dell’Excelsior creando eccitazione e scompiglio tra decine di fotografi e ammiratori. Solo l’inizio di una giornata convulsa dove Monica ha attraversato con classe e generosità flash, bagni di folla, incontri e conferenze fino al trionfale red carpet.

E dire che nel film c’è il tema della bellezza che genera infelicità…

«Già, il mio personaggio dice che la sua bellezza le ha procurato solo problemi. E’ vero, è un’arma a doppio taglio che produce curiosità e violenza, bisogna saperla gestire».

E lei che ne pensa?

«Io la vedo più come un regalo che come una maledizione, anche perché basta aspettare un pochino e passa via…»

Ci racconta il suo ruolo?

«Interpreto una donna a tutto tondo, femminile, dolce, materna ma anche forte e senza scrupoli quando passa in azione. Probabilmente è il ruolo più maturo che abbia mai fatto, sono grata al regista di averlo disegnato per me».

Come è stato lavorare con Kusturica?

«E’ un onore. Emir non è solo un regista ma un artista eclettico: è attore, scrittore, musicista, perfino uomo d’affari e architetto, ho imparato tanto da lui».

L’esperienza sul set?

«Una sfida, difficile, bellissima. Per me questo è un film poetico e pieno di gioia, anche se racconta la guerra in Serbia, ma potrebbe essere ovunque. Io mi ci sono avvicinata da un punto di vista umano e artistico, non politico».

Qual è il messaggio?

«Di speranza, l’amore è una questione di energia, non di età. Il film racconta infatti l’amore oltre ogni regola, tra due persone non più giovani che hanno già vissuto tutto e non si aspettano più nulla e invece accade qualcosa di magico. E’ un messaggio bellissimo, soprattutto in un momento storico come questo, è fondamentale credere nell’amore in ogni tempo».

Sofia Coletti