L’ira di cassintegrati e disoccupati. Il «Cuore verde» marcia su Roma

Sciopero generale, sessanta pullman in partenza dalla regione

Sciopero Cgil (foto d'archivio)

Sciopero Cgil (foto d'archivio)

Perugia, 21 ottobre 2014 - OLTRE 51MILA disoccupati, 165 vertenze aperte e 23mila cassintegrati. Sono i numeri di quella che con il passare delle settimane sta diventando la «vertenza-Umbria», oggetto dell’incontro che i sindacati intendono organizzare con i parlamentari eletti nella regione. Il summit è previsto venerdì alle 10 nella sala Conti della Cgil a Perugia, alla vigilia della grande manifestazione nazionale di sabato in piazza San Giovanni a Roma, alla quale parteciperanno migliaia di cittadine e cittadini umbri. «LA CGIL, in Italia e in Umbria, a partire dal Piano del Lavoro, continua a fare proposte che possono invertire la tendenza inarrestabile al declino — tuona il segretario generale, Mario Bravi —. A queste proposte continuano a non arrivare risposte, si continua sulla strada dell’austerità a senso unico e degli spot privi di contenuto. Addirittura sulla “vertenza Umbria” lanciata da Cgil, Cisl e Uil — continua Bravi — e su cui si sono realizzati incontri con la presidente della Regione Catiuscia Marini, con il cardinale Gualtiero Bassetti e con alcune forze politiche, il maggiore partito della nostra regione, il Pd, dopo oltre un mese non è riuscito a calendarizzare un incontro. Pensiamo che occorra veramente cambiare verso, verificando se la politica è in grado di individuare una risposta ai gravi problemi economici e sociali della nostra regione, a partire evidentemente dal lavoro». E in vista dell’evento di sabato a Roma, sono circa 60 i pullman organizzati dall’Umbria, ai quali vanno aggiunti tutti coloro che sceglieranno di muoversi autonomamente. Due cortei previsti: per l’Umbria partenza alle 9.30 da piazza della Repubblica. Si attraverserà la capitale per confluire in piazza San Giovanni, dove la manifestazione sarà conclusa dall’intervento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. ​«LA NOSTRA REGIONE sarà a Roma anche per dare voce alle migliaia di lavoratori umbri che hanno subito sulla propria pelle gli effetti della crisi e delle politiche di austerità che stanno uccidendo interi territori — conclude Bravi — consapevoli della necessità di reagire all’attacco che il governo sta portando ai diritti, mentre sul terreno delle politiche industriali siamo fermi al palo e pezzi fondamentali del nostro sistema produttivo cadono sotto i colpi delle multinazionali».