Portone 'fradicio' e acqua ovunque: la Rocca Paolina è un malato grave

Teresa Severini: "La fortezza rischia di diventare un luogo pericoloso"

Le numerose infiltrazioni umide mettono a rischio la Rocca Paolina; a lato l’assessore Teresa Severini

Le numerose infiltrazioni umide mettono a rischio la Rocca Paolina; a lato l’assessore Teresa Severini

Perugia, 4 maggio 2016 - LA ROCCA Paolina è un «malato grave» e quel milione stanziato per risistemare alcune sue parti, al momento appare soltanto un palliativo. Ieri la Commissione cultura ha discusso una proposta del Pd di insistere sul recupero di questo prezioso bene, ma la relazione che ne ha fatto l’assessore Teresa Severini è apparsa molto preoccupante. A cominciare dal mistero dell’acqua che continua a penetrare da ogni dove tra le mura della fortezza. E ormai a poco servono i teloni messi lì qualche anno fa. «La situazione è già seria e rischia di diventare pericolosa se non si interverrà in modo definitivo». Parole che pesano come pietre ma che danno il senso di una condizione che va avanti da 15 anni e alla quale non si trova soluzione.

UN VERO e proprio mistero quelle delle infiltrazioni, di cui non si viene a capo. Le ipotesi sono molteplici, ma la preoccupazione dell’assessore non diminuisce. «Spero che con i lavori che abbiamo programmato si riusciranno a effettuare degli esami approfonditi per comprendere le cause di queste infiltrazioni». Che non sono poche: ci sono quelle che si vedono dall’esterno in via Marzia, quelle in viale Indipendenza, quelle all’interno. Le cause? Si è ipotizzata uan perdita sull’impianto di irrigazione sempre in viale Indipendenza, oppure che l’acqua possa penetrare dalle aiuole dei Giardini Carducci. Ora è anche emerso che nella terrazza sotto piazza Italia dove in estate c’è un bar all’aperto, molti anni fa c’erano i bagni pubblici. E non è affatto escluso che possano esserci perdite in quell’impianto.

«SI È PENSATO anche di realizzare una copertura sotto i giardini – spiega l’assessore – ma si tratta di un intervento che deve essere vagliato dalla Soprintendenza e che potrebbe persino comportare la rimozione di alcune piante secolari». Le ipotesi sono insomma molteplici e complesse, ma il problema resta e resterà ancora per anni.

L’ASSESSORE è stato critico anche con altri aspetti che riguardano la Rocca. A cominciare dal negozio che si è trasferito lì dal Mercato Coperto. «Una cosa atroce – ha detto – spero troveremo quanto prima una soluzione». Poi ha parlato del progetto approvato pochi giorni fa in Giunta. «Qualche perplessità in effetti ce l’ho anche su questo – ha detto –. La Rocca è un luogo che ha bisogno di aria, di luce. Qualsiasi cosa ci metti dentro muore».

E COSÌ ha anche parlato dei due portoni, quello di via Marzia e di viale Indipendenza. «Quest’ultimo – ha spiegato – è fradicio: non si può neanche riaprire, perché verrebbe giù con tuti i montanti», ha rivelato la Severini. Poi c’è il sogno di riaprire un ingresso «segreto», quello che dà su via Bonazzi. Pare però che per farlo ci sarebbe da finire nel caveau di una banca. Operazione che per ora appare impossibile. La Rocca insomma è un malato grave che ha bisogno di cure profonde.