Recuperati reperti archeologici per 200mila euro: risalgono al VII-VI secolo A.C.

Il ritrovamento dopo tre mesi di indagini

Carabinieri

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Perugia, 21 novembre 2014 - I carabinieri di Perugia, in collaborazione con i tecnici della Soprintendenza, hanno recuperato dopo tre mesi di indagini un centinaio di reperti archeologici risalenti al VII-VI secolo avanti Cristo del valore complessivo di oltre 200.000 euro, pronti per essere avviati a mercati esteri per esperti e appassionati del settore.

Gli oggetti erano stipati in scatoloni di cartone all'interno di locali di varie abitazioni del capoluogo umbro. Nell'ambito dell'operazione, un giovane imprenditore perugino è stato denunciato per ricettazione e violazioni in materia di alienazione e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Ancora al vaglio dei carabinieri la provenienza degli oggetti recuperati e i canali del loro smistamento all'estero.

In particolare, i militari hanno recuperato anfore di età romana con segni evidenti di una lunga permanenza in mare, reperti di produzione etrusca, per lo più buccheri di varie forme, calici, attingitoi, vasetti in miniatura e arredi funerari, oggetti di natura devozionale, da considerarsi ex voto alla divinità, una lucerna ed alcuni piccoli bronzi. I buccheri - spiega l'Arma di Perugia - sono attribuibili alla produzione dell'Etruria meridionale, le anfore sono di epoca romana e tardo romana, mentre tutti gli altri materiali in ceramica decorata risalgono all'età ellenistica dell'Italia meridionale.