Provincia, mappa & numeri. Ma restano molti 'rebus' sui trasferimenti in Regione

Resi noti i contenuti della delibera di Palazzo Donini

Roberto Biscarini (Rsu-Cisl) ha partecipato alla riunione dell’Osservatorio regionale sul futuro dei provinciali

Roberto Biscarini (Rsu-Cisl) ha partecipato alla riunione dell’Osservatorio regionale sul futuro dei provinciali

Perugia, 7 ottobre 2015 - PASSO AVANTI nella trattativa tra sindacati e Regione sul trasferimento del personale delle Province dopo la riforma Delrio. La riunione dell’Osservatorio svoltasi ieri a Villa Umbra di Pila ha contribuito a fare maggiore chiarezza sui numeri così come chiesto a gran voce dai rappresentanti dei dipendenti. Entro il 19 ottobre dovranno essere definite le cifre relative a chi andrà in Regione e a chi resterà in Provincia, nel tentativo di scongiurare l’approdo dei lavoratori sul portale del ministero.

PER QUESTO ieri l’assessore regionale alle Riforme Antonio Bartolini ha reso noti i contenuti della delibera adottata da Palazzo Donini alla fine di settembre. All’Asl Umbria 1 sono destinate 3 unità provinciali (1 categoria D e 2 C); all’Asl Umbria 2 5 unità (2D, 1C e 2B); all’Azienda ospedaliera di Perugia andranno 2 addetti (1D e 1C), mentre a quella di Terni sono destinati 8 provinciali (5D e 3C). Il Cras (Centrale di acquisto per la sanità) aprirà le porte a 3 persone (2D e 1C), l’Adisu accoglierà 6 addetti, tutti di categoria C, mentre all’Arpa andranno 2 di categoria D. Un solo posto disponibile all’Aur (categoria D), mentre il Consiglio regionale ha dato disponibilità ad accogliere tre provinciali (1D e 2C). Previsti trasferimenti anche verso l’Istituto Zooprofilattico, a cui sono destinate 7 persone (5D, 1C e 1B). In totale la Regione mette dunque a disposizione 40 posti, ma ne mancano all’appello altri venti, per questo si sta studiando il modo di trasferire altre 10 unità all’Ente Irriguo umbro-toscano.

«RESTANO ANCORA molte incertezze riguardo al futuro non soltanto di chi verrà trasferito, ma anche dei lavoratori che resteranno in Provincia – ha commentato al termine della riunione dell’Osservatorio Roberto Biscarini della Rsu-Cisl –. Il problema è il dissesto di bilancio, che mette a rischio il posto di lavoro di 508 dipendenti. Ad ogni modo, pur confermando lo stato di agitazione e lo sciopero di venerdì 16, siamo soddisfatti perché sono stati creati tanti tavoli tematici per dare concretezza ai numeri».

Cristina Belvedere