Polizia provinciale, scatta la rivolta Gli agenti occupano la sala consiliare

Presidio giorno e notte fino all’incontro con Mismetti e De Rebotti

I MOMENTI DELLA  PROTESTA Il Consiglio provinciale occupato dagli agenti della Polizia dell’ente

I MOMENTI DELLA PROTESTA Il Consiglio provinciale occupato dagli agenti della Polizia dell’ente

– PERUGIA –

POLIZIA PROVINCIALE in rivolta. Alla fine i 94 agenti in servizio alla Provincia di Perugia hanno perso la pazienza. Riunitisi in assemblea ieri mattina nella sala del Consiglio, hanno discusso della loro situazione dopo la riforma Delrio. Da mesi aspettano che la Regione faccia chiarezza sul loro futuro, alla pari dei Comuni umbri dove potrebbero trovare in parte impiego dopo lo «svuotamento» delle Province.

NUMEROSE le richieste di incontro con la Regione avanzate nelle ultime settimane, ma niente da fare. Il tanto desiderato Tavolo della governance a oggi è ancora un miraggio. Di qui la decisione di occupare a oltranza il Consiglio provinciale, in attesa che qualcosa si muova. Ma l’esordio non è stato dei migliori. La richiesta di incontro che gli agenti hanno avanzato al presidente della Provincia Nando Mismetti non ha avuto seguito. Il motivo? L’impegno di Mismetti in Consiglio comunale a Foligno, dove era in discussione la richiesta di danni (20 milioni di euro) che Coop Centro Italia ha presentato per l’ex Zuccherificio. Impossibile dunque per Mismetti assentarsi dall’assemblea comunale. Secca la replica della Polizia provinciale: «Noi non abbiamo fretta, resteremo qui finché il presidente non si libera». Bocciata anche l’eventualità di raggiungerlo a Foligno: «E’ lui che ha l’autista, noi da qui non ci muoviamo».

TURBINOSO GIRO di telefonate e contatti anche con la Regione. Fino al risultato finale: appuntamento fissato giovedì mattina con Mismetti, un rappresentante della Regione e Francesco De Rebotti (Anci Umbria).

NEL FRATTEMPO il Consiglio provinciale resterà occupato con presìdi fissi. Del resto la preoccupazione degli agenti è giustificata: i loro nomi sono sul portale voluto dal ministro Madia per far incontrare domanda e offerta di posti nella Pubblica amministrazione a livello nazionale. Nel caso di mobilità, quindi, chi è in esubero potrebbe verdersi assegnata come sede di lavoro qualsiasi località in Italia. Di qui la richiesta di garantire un futuro concreto in Umbria a tutto il Corpo.

Cristina Belvedere