Luciano Bacchetta fa il bis, confermato sindaco a Città di Castello

«E' una grande risposta della città a cinque anni di buon governo»

Luciano Bacchetta festeggia dopo la vittoria

Luciano Bacchetta festeggia dopo la vittoria

Città di Castello, 6 giugno 2016 -  Luciano Bacchetta (Pd) fa il bis sulla poltrona da sindaco. Il candidato del Pd si afferma  già al primo turno ottenendo il 53,1 per cento dei voti. Più staccato, con il 30% dei consensi, Nicola Morini, sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lista civica-Tiferno insieme. «C'è grandissima soddisfazione mia personale e della coalizione per la vittoria - ha detto il primo cittadino subito dopo la vittoria - E' una grande risposta della città a cinque anni di buon governo che sono stati apprezzati in maniera  decisamente positiva. E' un fatto importante che smentisce in maniera clamorosa tutti i tentativi di mistificazione messi in atto in questi mesi, alcuni anche fastidiosi e dolorosi a livello personale. I cittadini hanno scelto il buon governo, abbiamo fatto tantissime cose e abbiamo governato bene. la città si è scherata in maniera compatta».

Il primo cittadino guarda al futuro e illustra già i lavori da intraprendere: «C'è tantissimo da fare - continua Bacchetta -. Intanto bisogna terminare i lavori delle scale mobili,  la nuova biblioteca e poi proseguiremo verso i grandi obiettivi che ci siamo prefissi con la consapevolezza che la città è con noi».

E' stata comunque una giornata di voto tesa quella di ieri, con alcune proteste che sono sfociate in veri e propri attimi di tensione, allontanamenti di candidati dai seggi, segnalazioni e persino un esposto alle forze dell’ordine. Il caso specifico è quello di sabato sera quando i rappresentanti di lista del «Movimento 5 Stelle», insieme a quello di «Castello Cambia» e di «Tiferno Insieme» hanno presentato un esposto ai carabinieri della stazione di Città di Castello, per segnalare il comportamento non corretto del presidente del seggio numero 3 situato nella scuola elementare nord in via Cadibona. Secondo quanto circostanziato nell’esposto il presidente avrebbe «furtivamente introdotto una scheda elettorale all’interno della sua borsa».    Al seggio allestito nella scuola elementare di Riosecco, invece, ieri mattina è stato richiesto l’intervento della polizia. A detta di un rappresentante della lista «Fratelli d’Italia», si sarebbe formato un capannello di persone a una distanza inferiore ai 200 metri dal seggio, vietato dalla legge. Situazione simile è accaduta nel seggio alla media Pascoli, dove è stata allontanato un candidato perchè secondo un rappresentante di lista, il tifernate avrebbe dato indicazioni di voto. Alcuni elettori invece si sono presentati al seggio dell’Ipsia, trovandolo chiuso.