Perugia, 15 febbraio 2012 - Approda domani in Cassazione il processo a Tiziana Deserto condannata a 15 anni di reclusione (tre condonati) per il concorso nell'omicidio della figlia Maria Geusa, morta all'eta' di due anni e sette mesi. La donna e' accusata anche di concorso nella violenza sessuale subita dalla figlia e di omissione di soccorso. Alla Cassazione hanno fatto ricorso i suoi difensori, gli avvocati Gianni ed Eugenio Zaganelli, chiedendo l'annullamento della sentenza d'appello e quindi l'assoluzione della loro assistita.

Maria Geusa mori' il 6 aprile del 2004 a Citta' di Castello in seguito alle violenze subite dall'imprenditore edile Giorgio Giorni, condannato definitivamente all'ergastolo. Secondo la ricostruzione accusatoria la Deserto gli affido' la figlia dopo essersi innamorata dei lui. Per Giorni lavorava anche il padre della bambina. La Deserto si e' sempre proclamata estranea alle accuse sostenendo di essere stata all'oscuro delle violenze sulla figlia e di essersi fidata di Giorni. Dopo avere a lungo vissuto a Citta' di Castello e' tornata con la famiglia in Puglia, regione della quale e' originaria e ora vive in un piccolo centro della provincia di Brindisi. ''Sono serena perche' innocente'' ha ripetuto la Deserto all'avvocato Eugenio Zaganelli. ''Non ho fatto niente di male - ha aggiunto - e credo nella giustizia fino in fondo''.

I suoi difensori hanno presentato un ricorso di un centinaio di pagine contro la sentenza d'appello che il 9 giugno del 2010 confermo' quella di primo grado (assolvendo comunque la donna dall'accusa di maltrattamenti in famiglia), chiedendone l'annullamento. I legali sostengono in particolare che mancano le prove e il movente del concorso in omicidio (contestato in base all'articolo 116 del codice penale 'reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti').

Affermano poi che Maria Geusa non subi' violenza sessuale e che sono stati lesi i diritti difensivi della donna.
Non e' ancora chiaro se la Deserto attendera' in Puglia o a Roma la decisione della Cassazione. Se questa dovesse confermare la condanna per la donna si apriranno le porte del carcere.