Rigattiere-pedofilo, i bambini dell’Orco raccontano l’orrore

Per l'uomo processo immediato e perizia sulle condizioni di salute dell’uomo Prometteva piccoli regali e li costringeva a subire abusi e vedere film pornografici

Maltrattamenti su minori (Foto d'archivio Ansa)

Maltrattamenti su minori (Foto d'archivio Ansa)

Gubbio, 26 luglio 2014 - LE PICCOLE vittime dell’orco sono state sentite. Con l’aiuto di una psicoterapeuta infantile le due sorelline e il fratellino avrebbero raccontato agli inquirenti la verità su quanto accadeva nel garage degli orrori del rigattiere di 65 anni, arrestato dai carabinieri mentre abusava del bimbo di nove anni e mezzo. Una scena raccapricciante ripresa dalle telecamere piazzate dai detective nello scantinato che ha fatto da sfondo a episodi di pedofilia.

DA LORO, dalle vittime, gli inquirenti potrebbero essersi fatti raccontare anche dettagli ulteriori per incastrare i ‘compagni di merenda’ del rigattiere. Una pista porta tra Fabriano e Ancona. Ma non è escluso che nuove contestazioni, su ulteriori episodi di violenza sessuale sui minori, arrivino anche per il 65enne, difeso dall’avvocato Ubaldo Minelli. Nelle ultime ore la magistratura ha dato un’accelerazione. Il pm Valentina Manuali, titolare delle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Gubbio del capitano Piergiuseppe Zago e della stazione di Fossato di Vico, ha chiesto e ottenuto dal giudice Andrea Claudiani l’immediata fissazione del processo. Giudizio immediato, possibile solo quando la «prova è evidente», come riportato nel provvedimento del giudice. Sulla base del verbale di arresto — i carabinieri hanno visto in diretta la scena degli abusi —, delle intercettazioni audio-video in ambientale e del racconto del bimbo di nove anni e mezzo. La tranche per cui si procede. La prima udienza del processo è stata fissata al 3 marzo 2015 dinanzi al tribunale.

SULL’ISTANZA di scarcerazione presentata dalla difesa il gip ha scelto la strada della perizia medico-legale, dopo aver confermato che «permangono le esigenze cautelari del pericolo di inquinamento del reato e di reiterazione». Questa mattina l’incarico sarà conferito alla dottoressa Eleonora Lumare che dovrà stabilire «la sussistenza dell’incompatibilità tra le condizioni di salute» dell’indagato «e la permanenza in carcere». Era stato l’avvocato Minelli a depositare la documentazione sanitaria per ‘provare’ che il 65enne sta male ed è affetto da una grave psicopatologia. Per la difesa, confermati i consulenti Angelo Rella (psichiatra) e Monica Salciarini (medico-legale).

E IERI le indagini hanno registrato un ulteriore passo avanti, a conferma che il caso non è chiuso e la procura vuole intanto processare il rigattiere solo per il singolo episodio, lasciando aperto l’altro fronte. I carabinieri della stazione di Fossato, infatti, hanno svolto un’ulteriore perquisizione nello scantinato degli orrori, posto sotto sequestro contestualmente all’arresto. Lì l’uomo — in alcune occasioni, probabilmente in compagnia di suoi amici — invitava i bambini per poterne abusare in cambio di qualche piccolo regalo. Sono stati trovati appunti che si riferiscono a regali fatti ai bambini di cui abusava.

LA PRIMA segnalazione sull’anomalo andirivieni di bambini sarebbe arrivata da un uomo che alla centrale operativa segnalò il caso. Di lì continui appostamenti dell’Arma che segnarono ogni movimento intorno all’abitazione (in cui vivono anche la moglie e la figlia dell’indagato), la decisione di microfonare la stanza del piano seminterrato e l’intervento immediato per evitare di aggiungere scempio allo scempio.