Giovedì 25 Aprile 2024

Abusi su minore, sentenza esemplare

Il tribunale ha condannato un uomo a sei anni e otto mesi di carcere. Decisive le indagini dei carabinieri

I carabinieri (Foto archivio)

I carabinieri (Foto archivio)

Perugia, 18 dicembre 2014 - Sei anni e otto mesi di reclusione sono stati inflitti a un uomo della provincia di Perugia, finito sotto processo con l’accusa di aver abusato sessualmente di un bambino. Il giudice Luca Semeraro gli ha vietato di visitare ambienti frequentati da bambini, come scuole, centri scout e oratori.

Quella emessa ieri pomeriggio è una sentenza esemplare per l'uomo, contro il quale la procura aveva chiesto la condanna a cinque anni e quattro mesi (meno, addirittura, della condanna inflitta con rito abbreviato). Nell’ambito di un’altra porzione di indagine, sempre coordinata dal pubblico ministero Valentina Manuali, dove si contestano altri episodi nei confronti di altri bambini, l’uomo ora detenuto agli arresti domiciliari dopo essersi consultato con l’avvocato Ubaldo Minelli in procura aveva deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Per i fatti che, invece, hanno portato ieri alla sua condanna, il pubblico ministero contestava all’imputato di aver compiuto atti sessuali nei confronti di un minore in una stanza al piano seminterrato della propria abitazione. Il presunto pedofilo - secondo la ricostruzione dell’accusa - si sarebbe fatto toccare le parti intime e in alcuni momenti sarebbe rimasto nudo. I fatti risalgono a giugno, perciò i tempi della giustizia che hanno portato ad un giudizio di primo grado sono stati veloci. Le indagini dei carabinieri si sono concentrate sul pensionato quando è giunta voce in caserma di uno strano via vai dal suo appartamento.

I militari hanno svolto accurati accertamenti attraverso l’utilizzo di intercettazioni ambientali e microcamere piazzate nel seminterrato; gli investigatori si sono appostati dietro una finestra per far irruzione mentre l’invalido civile (con trascorsi nelle forze dell’ordine) stava abusando del bimbo, figlio di vicini di casa. Il dispositivo di sentenza è durissimo: oltre alla condanna ci sono «pene accessorie» come l’«interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture frequentate prevalentemente da minori»; tre giorni alla settimana dovrà presentarsi in caserma e ha il divieto di «svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori».