Da Norcia a Città della Pieve: gli eventi della Pasqua

Quadri viventi e rievocazioni storiche della Passione di Cristo in decine di Comuni umbri: ecco i più significativi

Una immagine della rappresentazione della Passione di Cristo a Norcia (PG)

Una immagine della rappresentazione della Passione di Cristo a Norcia (PG).

Norcia, 24 marzo 2016 - In una terra di Santi importanti come è l'Umbria rievocare in maniera mistica la Passione di Cristo nel giorno del Venerdì Santo è un must dettato più dalle ragioni del proprio Dna che non un vero e proprio "dovere" a scopo folcloristico e turistico. Sono decine i Comuni dell'Umbria impegnati in queste ore a mettere a punto gli ultimi dettagli. E non solo per il Venerdì Santo, ma anche per tutto il fine settimana di Pasqua. Di seguito alcune informazione sugli eventi più caratteristici che ogni anno richiamano numerose attenzioni.  

Norcia, processione del Cristo Morto Di fatto, la sacra rappresentazione è uno dei riti più sentiti della Settimana Santa a Norcia ed è considerata una delle più imponenti del Centro Italia. Come ogni anno vi prenderanno parte oltre quattrocento figuranti. Il corteo si muoverà alle ore 21 dalla chiesa della Madonna degli Angeli per poi snodarsi lungo l’intero perimetro della cinta muraria, in prossimità della quale saranno allestiti undici quadri viventi, per scandire i momenti salienti della passione di Cristo: dall’episodio dei trenta denari alla preghiera nell’orto degli ulivi; dalla scena con Pilato a quella della disperazione di Giuda; dalla prima e la seconda caduta sotto la croce all’incontro con la Veronica; dalla crocifissione alla tragica e commovente deposizione. Il tutto in uno scenario veramente suggestivo, illuminato solo dalle torce, con i portatori di marturelle, i bambini con le palme, i tamburini, 15 soldati a cavallo, Barabba con Cristo, il Cireneo, i lancieri e i ladroni, la turba dei curiosi, la corte di Pilato e il gruppo recante i 21 simboli della Passione, i sacerdoti, i penitenti incappucciati con le catene ai piedi, la Madonna e il corteo delle donne vestite di nero al suo seguito. E come negli ultimi anni, alla processione parteciperanno anche i monaci benedettini che canteranno in gregoriano un testo liturgico per il Venerdì Santo di grande suggestione e commozione. La processione sarà preceduta, nel pomeriggio alle ore 15.45, presso l’Oratorio di S. Agostino Minore a Capolaterra, dalla “Sacra rappresentazione della passione di Cristo”, un’altra solenne rievocazione religiosa accompagnata dalla drammatizzazione del “Pianto della Madonna” di Jacopone da Todi, che sarà curata e interpretata dal GAD di Norcia, compagnia teatrale Anna e Alberto Ferrari.

A Cascia, invece, la processione parte alle 21.15 dalla Collegiata di Santa Maria. Il travaglio dell'uomo, che sente il bisogno di espiare, lo si vive in maniera drammaticamente suggestiva in questa processione antica di sette secoli. Per quattro chilometri una lunghissima catena processionaria, alla luce di torce, ammutolisce nel rievocare la passione di Cristo: il grido lamentoso di uomini e donne, che all'unisono intonano il “Miserere”, e lo strisciare impietoso delle catene, che i Penitenzieri legano ai piedi nudi, sono gli unici squarci sonori in una notte carica di misteri. Le stazioni della via crucis, dipinte su stendardi, si drammatizzano in una sacra rappresentazione che replicano agli eventi di 2000 anni fa. La bara del Cristo morto, trasportata a spalla, chiude la lunga fila di penitenzieri, anonimi espiatori, che nascondono il loro corpo e il loro volto sotto una veste e un cappuccio nero quasi a volersi confondere con le tenebre della notte e sotto il peso della croce.

A Città della Pieve i quadri viventi si animano non nella serata del Venerdì Santo, bensì nelle giornate di Pasqua e Pasquetta (27 e 28 marzo). Il contesto è quello offerto dal Terziere Borgo Dentro che in questi giorni è in gran fermento proprio per realizzare al meglio questo evento. Ore di lavoro per costruire materialmente la “cornice” ideale per i quadri, ore di lavoro nel confezionare i costumi e gli attrezzi di “scena”, ore dedicate alla scelta dei personaggi, ore che si fanno frenetiche all’avvicinarsi dell’appuntamento. Un gran lavoro che coinvolge il popolose Terziere pievese, ma che dopo tanta fatica è capace di restituire a tutti, a chi ha materialmente lavorato, a chi ha partecipato come figurante o anche come semplice spettatore, una emozione da ricordare. Dunque nel week end pasquale appuntamento con il Terziere Borgo Dentro a Città della Pieve. Ricordiamo che questa manifestazione dal forte carattere religioso e legato alle tradizioni rappresentative italiane è nata per celebrare la Santa Pasqua. In occasione dei quei giorni di festa, all’interno di quella che l’estate si presenta come la gioiosa e chiassosa taverna del Borgo Dentro, il lavoro accurato e minuzioso dei volontari del Terziere ricrea suggestivi ed emozionanti “Quadri”, nei quali i personaggi in scena sono altrettanti volontari. I temi nel corso degli anni sono stati molteplici, prettamente religiosi, oppure artistici, od ancora legati a fatti dell’attualità, spesso frutto della creatività di Carlo Cottini, vero architetto e regista della rappresentazione, e dei suoi infaticabili collaboratori.

A Panicale lo "scambio della fraschetta". Esattamente nella frazione di Mongiovino presso il Santuario mariano, nel rigoroso solco della tradizione, si celebra la "Festa della Fraschetta". Si tratta di un’antichissima usanza che voleva che gli innamorati proprio nel giorno di pasquetta si scambiassero un ramoscello d’ulivo (fraschetta, appunto). In questa giornata sono previste due celebrazioni liturgiche, alle 11 e alle 17. La S. Messa delle ore 11 si conclude con la processione nel centro storico di Mongiovino. Durante la giornata, nell'area verde di fronte al Santuario, si svolgono dei mercatini. L’iniziativa è a cura delle Confraternite. Sempre lunedì 28 marzo, questa volta in Piazza Umberto I a Panicale a partire dalle ore 15 “Pasquetta in piazza”: degustazioni gratuite di specialità tipiche del periodo pasquale e musica dal vivo a cura di Pro loco.