Benedizione, le regole del parroco: "Via corna e fiocchi rossi da casa. E legate i cani"

Lettera di don Paolo: ‘Ricordo che la superstizione è un peccato’

Sacerdoti

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Castiglione del Lago, 9 febbraio 2016 - Solleva un polverone la lettera inviata dal parroco di Castiglione del Lago e Piana alle famiglie del territorio in vista del tradizionale appuntamento con le benedizioni pasquali.

Per preparare gli abitanti al rito dell’aspersione con l’acqua santa tra le pareti domestiche, il sacerdote ha deciso infatti di mettere nero su bianco alcune regole di comportamento che sembrerebbero non aver incontrato il gradimento generale della gente del posto. La missiva, firmata da don Paolo Cherubini, ha fatto rapidamente il giro del web, dove in molti casi è stata bersagliata dalle critiche.

Tre passaggi dello scritto, in particolare, hanno fatto piovere aspri commenti da parte dei cittadini, a cominciare dalla richiesta di eliminare dalle proprie case qualsiasi simbolo scaramantico riconducibile in qualche modo alla superstizione. "Negli anni scorsi – scrive don Paolo – ho notato in parecchie case segni di superstizione come ferri di cavallo, cornetti e fiocchi rossi, che vanno tolti perché la superstizione è contraria alla religione ed è un peccato contro il primo comandamento". Le polemiche si sono scatenate anche su un altro punto: quello, cioè, che chiama in causa gli amici a quattro zampe.

Don Paolo, infatti, chiede "la cortesia di tenere i cani legati sia per permettere l’accesso alla casa da parte del ministro del culto, sia per svolgere dignitosamente la preghiera".

Ma a far arrabbiare più di tutti è l’argomento-offerte, il più sentito dai parrocchiani castiglionesi che sembrano non condividere la parte della lettera in cui si sottolinea che "l’offerta per la parrocchia è gradita fatta al momento con una bustina che ciascuna famiglia può procurarsi". Indicazioni che hanno fatto clamore e sulle quali il sacerdote, da noi richiesto di un chiarimento, non ha voluto rispondere. Un commento, tuttavia, arriva dal viceparroco di Castiglione – don Matteo – il quale affida ai social network qualche chiarimento sulla vicenda attraverso l’analisi dei singoli punti.

"Il richiamo negativo ai segni di superstizione che capita di trovare nelle case è un richiamo alla coerenza. La benedizione di Dio resta priva di frutto se non è accolta con disponibilità a vivere secondo la sua volontà e, quindi, anche secondo i suoi comandamenti», evidenzia lo stesso viceparroco.

Quanto alla cortesia richiesta a proposito dei cani, aggiunge: "Nessuna avversione verso gli animali; è semplice educazione accogliere chiunque arriva, che sia prete o non, con la premura che non si trovi in situazioni sgradevoli".

Infine sul nodo-offerta, precisa: "Mi rendo conto che possa risultare indelicato, tuttavia risponde anticipatamente alla domanda che in modo frequentissimo viene rivolta dalle famiglie, che chiedono al prete se ha una busta per mettere le loro donazioni".

Ma una cosa è certa: "L’offerta non può che essere e restare libera", ribadisce don Matteo, il quale garantisce che il denaro "non finisce nelle tasche del prete, ma va per le necessità della parrocchia, che è un bene di tutti".