Bomba all’ambasciata Usa a Erbil, padre Fortunato sfugge all’attentato

Era ripartito appena 12 ore prima. Il suo aereo deviato a Istanbul

padre Enzo Fortunato

padre Enzo Fortunato

Assisi, 26 aprile 2015 - Padre Enzo Fortunato, insieme a una delegazione francescana, è sfuggito per poche ore a un attentato a Erbil, capoluogo del Kurdistan. A distanza di qualche giorno, la notizia è trapelata. E lo stesso padre Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento, ricorda la vicenda. "Ero alloggiato, insieme ad altri due componenti della redazione della Rivista ‘San Francesco Patrono d’Italia’, il fotoreporter Andrea Cova e Luisa Benivieri, nella sede del Vescovado di Erbil, nel distretto di Ankara – spiega padre Enzo -. Si tratta di una zona a maggioranza cristiana, con molti stranieri; nelle vicinanze c’è il consolato americano. Ringrazio il Signore per lo scampato pericolo. Quanto accaduto ci sprona a continuare con maggiore impegno, anche per quello che abbiamo visto, ad operare per coloro che soffrono. Alla violenza, alla guerra, seguendo quanto ci ha insegnato San Francesco, continuiamo a rispondere con iniziative di pace, di fratellanza, di solidarietà".

E’ proprio l’area adiacente la sede diplomatica Usa, poche ore dopo la partenza della delegazione di Assisi, è stata oggetto di un attentato che ha provocato la morte di cinque persone. "Ci siamo imbarcati 12 ore prima dell’attentato ma il nostro aereo è stato dirottato su Istanbul, con ritardi sul nostro rientro". Al punto che padre Enzo non è potuto arrivare in tempo a Milano, sabato scorso, per la presentazione delle iniziative del Sacro Convento a Expo 2015. La delegazione era reduce dalla Cina, per contatti per la traduzione in lingua cinese della rivista "San Francesco Patrono d’Italia" mentre a Erbil sono state compiute importanti visite umanitarie a campi profughi, centri di accoglienza e comunità religiose musulmane e cristiane e poste le basi per attività umanitarie di grande concretezza.

Sono stati visitati i campi profughi dell’area, con i frati conventuali di Assisi che hanno gettato le basi per costruire un ospedale con pronto soccorso per feriti di guerra e un centro pediatrico presso Abril; accompagnata da don Janan, sacerdote di Ebril, la delegazione di Assisi ha visitato un ambulatorio dell’Ordine dei Cavalieri di Malta dove vengono distribuite medicine e curati gratis feriti e bisognosi, senza distinzione di religione. Padre Enzo ha consegnato anche un messaggio di padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento, a monsignor Bashar Warda, vescovo di Ebril. Nella lettera padre Gambetti ha annunciato che l’ospedale sarà realizzato grazie alla tradizionale raccolta fondi che il Sacro Convento di Assisi organizza con "Con il cuore" su Raiuno; quest’anno l’evento è programmato per il 13 giugno.

"Un ospedale – scrive padre Gambetti – aperto a tutti, al di là di appartenenze religiose e politiche".

Maurizio Baglioni