Norcia, tanti turisti ma pochi affari e il commercio annaspa

La "capitale" della Valnerina attrae sempre più persone, ma la crisi morde e rallenta gli acquisti. Costi insopprimibili come gli affitti che non scendono e le tasse che non calano creano serie preoccupazioni

Norcia

Norcia

Norcia, 21 aprile 2015 - A Norcia il turismo regge, ma il commercio è in sofferenza. La città natale di San Benedetto per il suo ineguagliabile mix tra spiritualità e materialità è una delle poche a mantenere costanti flussi di turisti, ma per l’economia locale si tratta comunque di un turismo diverso. Che non spende più come un tempo. Perché la crisi economica si riflette sulla capacità di spesa delle persone che oggi anche se vogliono portarsi a casa qualcuna delle bontà nursine spendono meno della metà di ciò che spendevano una volta. Per i negozi al dettaglio di Norcia la contrazione dei ricavi è una vera e propria mazzata tra capo e collo perché le tasse non calano e non scendono nemmeno gli affitti dei locali. I costi insopprimibili restano dunque sugli stessi livelli di primi della crisi, mentre le entrate si sono volatilizzate. A ciò si aggiunge la mannaia di una burocrazia che non capisce. Invece di adottare provvedimenti calmieranti dei costi, inasprisce le tassazione persino in eventi occasionali che sulla carta dovrebbero servire proprio a rilanciare commercio ed economia. Alcuni operatori cominciano a essere fortemente preoccupati perché se non si interviene subito c’è il pericolo che nemmeno un agosto “d’oro” potrà essere sufficiente a compensare i mancati incassi degli ultimi sei mesi e lo spettro della chiusura incombe.