Don Franco strangolato da un filo elettrico

Il sacerdote che si è tolto la vita dopo aver denunciato un ricatto sessuale: l’autopsia conferma la morte per impiccagione "DOPO IL SESSO MI HA RUBATO LA CROCE" / FA SESSO CON IL PRETE MA POI LO RICATTA

Un prete (foto di repertorio)

Un prete (foto di repertorio)

Perugia, 23 settembre 2014 - L’AUTOPSIA, svolta ieri mattina dal medico legale Sergio Scalise Pantuso (foto grande) sul corpo di don Franco Bucarini, il sacerdote che si è suicidato dopo aver denunciato un ricatto a luci rosse, ha confermato le prime ipotesi investigative. Il prete, 72 anni, è morto per asfissia, dopo essersi impiccato con un filo elettrico.

QUALCHE ora dopo è stato trovato il cadavere, riverso nella canonica di Capocavallo. E la notizia è giunta, in presa diretta, al ventiduenne romeno accusato di tentata estorsione, proprio mentre si trovava dinanzi al giudice per l’interrogatorio di convalida. L’esame autoptico, svolto ieri mattina in obitorio alla presenza del consulente tecnico Anna Maria Verdelli, esperto nominato dall’avvocato Giancarlo Viti che tutela gli interessi dei familiari del religioso, è durato un paio d’ore. Scalise Pantuso ha aggiornato il pubblico ministero che sta svolgendo le indagini e soltanto nei prossimi giorni depositerà in procura la relazione dettagliata sugli accertamenti svolti ieri mattina.

PROSEGUONO, nel frattempo, le verifiche dei carabinieri di Perugia sul presunti ricatto a sfondo sessuale subìto dal sacerdote. Don Bucarini aveva denunciato richieste di denaro per circa 4.000 euro dal giovane ospitato in casa e con il quale avrebbe avuto un approccio sessuale. In particolare lo straniero — secondo le indagini — avrebbe minacciato di rendere pubblici i particolari di questo episodio, qualora il religioso non avesse pagato. Utilizzando anche una foto, nella quale dei due comparirebbero però soltanto i volti.

AGLI ATTI dell’indagine condotta dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria sono comunque finite anche intercettazioni telefoniche tra il parroco e il giovane. Tanto che quest’ultimo è stato fermato dai militari e il gip Luca Semeraro ha emesso a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il tentativo di estorsione e per il furto di una collana d’oro di proprietà del sacerdote. «E’ finito in una storia più grande di lui», continua a ripetere l’avvocato Giacomo Manduca, difensore del giovane, che ha intenzione di ricorrere al Tribunale della libertà.