Mario Benedetti: «Una vita a scortare i potenti e ora insegno alle donne a difendersi"

Ha protetto il cammino di papi, regine e capi di stato

FOTOGALLERY Mario Benedetti con Totti, Tony Blair, la regina madre Elisabeth d’Inghilterra, Papa Wopjityla etc........FOTOGALLERY In senso orario Mario Benedetti con Giovanni Paolo II, Francesco Totti, mentre scorta orgoglioso la Coppa del Mondo di calcio, e poi con l’ex leader inglese Tony Blair e Romano Prodi. In basso una foto d’epoca che lo ritrae agli inizi della carriera in Digos mentre ‘protegge’ Carlos Santana a Umbria Jazz

FOTOGALLERY Mario Benedetti con Totti, Tony Blair, la regina madre Elisabeth d’Inghilterra, Papa Wopjityla etc........FOTOGALLERY In senso orario Mario Benedetti con Giovanni Paolo II, Francesco Totti, mentre scorta orgoglioso la Coppa del Mondo di calcio, e poi con l’ex leader inglese Tony Blair e Romano Prodi. In basso una foto d’epoca che lo ritrae agli inizi della carriera in Digos mentre ‘protegge’ Carlos Santana a Umbria Jazz

Perugia, 21 luglio 2016 - Per quasi trent’anni ha scortato personalità nazionali e internazionali come operatore della Digos della Questura di Perugia. Un lavoro delicato, che lo ha portato ad affinare intuito e attenzione. Oggi, pur in congedo, ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio dei più deboli insegnando loro come difendersi. Mario Benedetti ne ha di cose da raccontare sui grandi della Terra che ha avuto modo di seguire nelle loro visite in Umbria e non solo. Ma la cosa che gli preme innanzitutto, è dire del suo ruolo attuale come istruttore di Krav Maga (una tecnica di difesa mutuata dall’esercito israeliano) al ‘servizio’ di associazioni come Libertas Margot, di cui è presidente onorario, per aiutare le donne, vittime di violenze. «Insegno loro – spiega – non solo come difendersi in caso di aggressione, come liberarsi e trovare una via di fuga, ma anche come percepire certi segnali di pericolo. Un modo per renderle più sicure, consapevoli dei propri mezzi. E sempre con Margot, con altri colleghi, effettuiamo dei moduli anti-bullismo negli istituti superiori di Perugia».

La curiosità é forte. Benedetti ci mostri le foto che la ritraggono al fianco di Capi di Stato, attori, attrici e perfino reali come Rania di Giordania, la regina Madre Elisabeth e Carlo d’Inghilterra.

«La regina madre è una donna davvero speciale – ricorda –. Il cerimoniale prevede che nessuno entri in contatto con i reali ad esclusione del personale addetto. Ma la signora ebbe un’esitazione sulle scale del duomo di Orvieto e mi venne spontaneo darle il braccio al quale lei si aggrappò incurante degli sguardi di disapprovazione del Cerimoniale».

E Rania?

«Bellissima ed elegantissima – ricorda –. La scortai a Spoleto al Festival dei Due Mondi dove partecipò a una cerimonia ufficiale, ospite di Menotti, e poi la scortammo di nuovo il giorno seguente in aeroporto a Roma».

La sicurezza locale si è occupata anche dei Pontefici.

«Sì, il primo che seguìi fu Wojtyła. Poi anche Ratzinger. Con Woiityla mi capitò di farlo anche nei suoi viaggi fuori regione. A Trento ad esempio. Ricordi? Quello storico del 1984 del dialogo tra i popoli ad Assisi. Era un personaggio aperto alla gente, ebbi la possibilità di stringergli la mano. Un caro ricordo...».

Capi di Stato?

«Vari. La scorta ad Arafat fu la situazione più delicata. Atterrò allo stadio di Assisi e poi di nuovo in elicottero fino al Santa Giuliana a Perugia, quindi in auto alla Sala dei Notari. Una marea di persone, l’attenzione era massima»

Pare ci sia stato un feeling particolare con Tony Blair.

«Beh, diciamo che l’ho scortato più volte. Quando veniva in vacanza in Toscana a Poggibonsi. Per quattro anni. Ho dei ricordi curiosi tra cui una partita di calcio a San Rossore. Ogni anno, in estate da Downing Street arrivava la richiesta nominativa per la sua scorta. C’ero sempre anch’io insieme a colleghi di altre Digos. Tony Blair ci invitò poi a Londra. Fu curioso dire al tassista di portarci al palzzo del primo ministro. Ci guardò incredulo così come gli agenti all’ingresso. Quando videro l’invito, poi, fu tutt’altra cosa. Vennero a prenderci i bagagli e ci ospitarono per due giorni insieme agli agenti di scorta degli altri Paesi in cui era stato in visita. Un ricevimento bellissimo. Ci fecero visitare la città e anche la sede di Scotland Yard. Il gala di ringraziamento fu bellissimo».

E poi Gheddafi.

«Vero. A Perugia. Ma non per il suo essere calciatore, come erroneamente credeva qualcuno. Era figlio dell’allora presidente della Libia. Noi facevamo la scorta a lui in quanto personalità straniera in territorio nazionale».

Altri?

«Chi ricordo con grande simpatia é l’allora presidentessa dell’Irlanda, Mary Mc Aleese che per due anni venne ad Assisi a seguire dei corsi di lingua italiana. Anche lei ci invitò poi nella tenuta presidenziale a Dublino». L’elenco degli esponenti politici è lunghissima, tra presidenti di Camera e Senato, presidenti del Consiglio e tanti ministri della prima e della seconda Repubblica. E poi calciatori di serie A.

Totti in particolare!

«Sì, lui è un amico. Lo conobbi a Trigoria nel ‘93, dopo un derby. Poco più che ragazzino».

E le star della musica.

«Su tutti Miles Davis. Era a Umbria Jazz. Dal Brufani avrebbe dovuto raggiungere il Curi dove si svolgevano i concerti allora. ma c’era un traffico impossibile. Ci chiese di andare con l’auto di servizio. Ottenemmo l’autorizzazione dai superiori. Lui ci abbracciò e ci disse ‘Policemen beautiful’. Gli piacque così tanto che alla fine volle rientrare in hotel con noi pure se la strada era ormai libera».

La scorta più speciale?

«Non a un personaggio ma a un simbolo: la Coppa del Mondo, fu esposta alla Sala dei Notari. La facemmo ‘dormire’ in questura per sicurezza...».

Donatella Miliani