Perugia-Assisi, la marcia per la pace raggiunge la Rocca: tanti in cammino coi colori dell'arcobaleno / LIVE TWITTER

In almeno 100.000 hanno percorso a piedi 24 chilometri con il pensiero rivolto anche al lavoro, perché "non c'é pace se non c'è lavoro e se non c'è il riconoscimento dei diritti fondamentali" / RIVIVI LA DIRETTA TWITTER / LE IMMAGINI DELLA MARCIA

Un momento della marcia (Da un tweet di Cgil Umbria)

Un momento della marcia (Da un tweet di Cgil Umbria)

Perugia, 19 ottobre 2014 - In almeno 100.000, secondo gli organizzatori, hanno partecipato quest'anno alla Marcia della Pace Perugia-Assisi percorrendo a piedi tra striscioni e bandiere con i colori dell'arcobaleno, canti e slogan, i circa 24 chilometri che collegano le due città umbre. L'edizione 2014, in una domenica assolata, è particolarmente attuale visti i grandi temi internazionali che il mondo sta affrontando. Dalla guerra in Medio Oriente, all'immigrazione, alle minacce dell'Isis. Tanta gente con bandiere arcobaleno, il vero simbolo della marcia che ha da sempre tanti affezionati frequentatori.

Alla ventesima edizione erano presenti la presidente della Camera, Laura Boldrini, la vicepresidente, l'umbra Marina Sereni, don Luigi Ciotti, la presidente della Regione, Catiuscia Marini, e quello del consiglio regionale, Eros Brega, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi.

Il Papa, dopo quello di ieri del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio: "La marcia della pace Perugia-Assisi sia un'occasione per un maggior impegno nella diffusione della cultura della solidarietà, ispirata ai valori morali e al servizio della persona umana e del bene comune". Ha scritto in un messaggio inviato ai partecipanti alla marcia, impartendo ai "presenti tutti la benedizione apostolica". Il messaggio è stato letto dalla Loggia della Basilica dal vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino.

Verso le 15 la testa del corteo della Marcia della pace è arrivata alla Rocca di Assisi, dove si è svolta la manifestazione conclusiva di questa edizione.

La presidente della Camera Laura Boldrini sollecitata dai giornalisti che le ricordavano che questa edizione della manifestazione era dedicata anche agli operai dell'Ast di Terni ha commentato: "Bisogna prendere atto del cambiamento del lavoro e sostenere le nuove forme ma non attraverso l'erosione dei diritti di chi il lavoro ancora ce l'ha". "La pace sociale si basa anche sul diritto al lavoro - ha osservato -, che è un diritto costituzionale, quindi spogliare le persone della facoltà di guadagnarsi da vivere significa umiliarle". "Mi sembra giusto che in un incontro come questo, che è rivolto alla pace, si parli anche del lavoro che non c'è e del fatto che il lavoro quando manca crea tensione sociale e quindi mina la pace sociale", ha detto ancora Laura Boldrini. "Bisogna mettere al centro di ogni azione politica ed istituzionale - ha aggiunto - la creazione di nuovo lavoro, che significa avere una politica industriale, avere la possibilità di attirare gli investimenti, utilizzare l'innovazione e le nuove tecnologie".

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso del suo saluto rivolto dalla Rocca di Assisi ai partecipanti alla Marcia per la pace Perugia-Assisi, ha detto: "La pace è anche lavoro: ecco perché da qui, da questa Rocca, vorrei innanzitutto rivolgere il mio pensiero ai lavoratori delle acciaierie di Terni, a quelli della ex Merloni, ai tanti lavoratori di tutte le aziende aziende in crisi che vivono con preoccupazione questo tempo". Salutando le migliaia di persone che hanno raggiunto la Rocca di Assisi, dove si e' svolta la manifestazione conclusiva della Marcia, la presidente Marini - riferisce una nota della Regione - ha detto di essere "orgogliosa di portare il saluto dell' Umbria ai marciatori", perche' l' Umbria "e' essa stessa simbolo di pace, laico e religioso, in cui il francescanesimo e' anima e identita' spirituale e civile della nostra terra. Del resto - ha detto la presidente - Aldo Capitini scrisse che 'con questa marcia gli umbri si pongono su un piano universale, si affratellano ai popoli di tutti i continenti...". Per Catiuscia Marini, quindi, "la Marcia non e' proprieta' di nessuno, ma e' un grande patrimonio dell' Umbria". Ricordando poi che la Marcia di quest'anno cade nel centesimo anniversario della Prima guerra mondiale, la presidente ha affermato che "la guerra ancora oggi continua a essere usata quale illusorio mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, divenendo ancor piu' drammaticamente uno strumento di lotta tra fedi religiose". E altrettanto "drammaticamente", ha proseguito Marini, "l'umanita' continua a suicidarsi a Gaza, in Siria, in Iraq, Libia, Ucraina, nei Paesi dell'Africa occidentale colpiti dal virus di Ebola (flagello ampiamente sottovalutato dai Paesi opulenti del nord del mondo fino a quando non li ha colpiti direttamente) e - ha concluso la presidente - nei barconi fatiscenti che attraversano il Mediterraneo".