Vanno a caccia del tesoro degli Etruschi. Ma i ladri trovano soltanto penne Bic

Tentato furto (con beffa) alla Pro-Ponte. Danni a uffici e porte

I volontari della Pro Ponte al lavoro

I volontari della Pro Ponte al lavoro

Perugia, 12 ottobre 2015 - SONO ARRIVATI un’altra volta. Hanno assaltato di nuovo nella notte gli uffici della Pro Ponte, devastando la porta secondaria di ingresso nella sede di Ponte San Giovanni e forzando i cassetti delle scrivanie all’interno. Cercavano, forse, un fantomatico tesoro etrusco che, secondo una sorta di leggenda metropolitana, sarebbe custodito in qualche modo all’interno della sede della stessa «Pro Ponte». Ma il colpo è andato decisamente a vuoto. All’interno dei cassetti scassinati, infatti, i ladri hanno trovato soltanto alcune fatture per l’acquisto di materiali utili all’attività dell’associazione, oltre a sei penne Bic di cui tre, specifica la stessa Pro Ponte, «senza cappuccio».

I LADRI, a quel punto, se ne sono andati senza rubare nulla. Semplicemente perché non c’era nulla da rubare. Però si sono lasciati alle spalle i danni provocati per scassinare porta e uffici e, soprattutto, una grande amarezza tra le centinaia di soci della Pro Ponte per l’ennesima irruzione. Il portavoce Gino Goti cerca di buttarla sull’ironia. «Forse i ladri cercavano nella nostra sede il mitico tesoro etrusco. Che se esistesse, e certamente esisterà, si troverebbe comunque sottoterra , a qualche metro di profondità e in qualche tombra o ipogeo ancora inesplorati. La Pro Ponte ha sì un tesoro molto prezioso e consistente, ma è un tesoro umano costituito dal volontariato di consiglieri e semplici soci sempre disponibili a realizzare iniziative e progetti per il quartiere di Ponte San Giovanni».

LA CONCLUSIONE è ancora più amara: «Speriamo – dice Goti – che i delinquenti spargano la voce tra i loro colleghi: nella nostra sede non ci sono oggetti da rubare. Ci sono solo da osservare le riproduzioni di urne, vasi e oggetti etruschi realizzate in polistirolo per le nostre rievocazioni storiche».

Una consolazione, anche se magra, c’è: al presidente della pro Ponte, Antonello Palmerini, e ad altri consiglieri sono giunti, dopo l’ennesimo attacco dei ladri, messaggi di solidarietà che, spiega l’associazione, «testimoniano l’attaccamento di soci e cittadini di Ponte San Giovanni alle attività che svolgiamo e al nostro patrimonio culturale». Intanto, per l’ennesima volta, ci sono da riparare i danni.

Roberto Borgioni