Bastia: la Finanza sequestra 400 milioni a imprenditore informatico

Viene ipotizzato un giro di fatture false scambiate tra società create ad hoc per frodare il fisco

La Guardia di finanza

La Guardia di finanza

Perugia, 27 maggio 2016 - False fatture scambiate tra imprese create ad hoc per frodare il fisco: la Guardia di Finanza di Assisi ha sequestrato 400 milioni di euro a un imprenditore di Bastia Umbra operante nel campo dell'informatica. Il provvedimento cautelare - riferisce stamani la Gdf - è stato disposto dal tribunale di Perugia su richiesta della locale procura della Repubblica. Al termine di una complessa indagine, inoltre, due persone sono state denunciate per reati tributari che vanno dall'emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti alla dichiarazione infedele, dalla irregolare tenuta della contabilità alla sottrazione fraudolenta di beni per il pagamento delle imposte. L'inchiesta è scaturita da una verifica fiscale svolta dalle fiamme gialle, dalla quale - spiega la Gdf - era stata accertata l'esistenza di un articolato sistema di fatture false, per circa mezzo milione di euro, scambiate tra alcune aziende che sarebbero state create «ad hoc» dall'indagato. L'imprenditore, infatti, titolare di una propria attività commerciale - secondo le fiamme gialle - si procurava, annotandole in contabilità, numerose fatture, emesse da società cartiere intestate a prestanomi nullatenenti, che documentavano acquisti di prodotti informatici in realtà mai avvenuti, incrementando così, in modo fraudolento, i costi di esercizio. Ovviamente - sempre secondo la ricostruzione degli investigatori - le società di comodo omettevano di presentare le dichiarazioni dei redditi.